Ex Pronvica di Siracusa, Arnone scrive a Crocetta: "Eviti il dissesto"
Venerdì 14 luglio scorso, prima che la rabbia dei dipendenti del Libero Consorzio comunale esplodesse per i cinque stipendi non corrisposti, il Commissario straordinario, dott. Giovanni Arnone, ha inviato la seguente nota al Presidente della Regione siciliana, on. Rosario Crocetta e all’Assessore regionale Funzione Pubblica e Autonomie Locali, Luisa Lantieri:
"Caro Presidente, Caro Assessore, Come certamente avrete appreso dagli organi di informazione, da diversi giorni il personale del Libero Consorzio Comunale di Siracusa, ormai esasperato, manifesta in maniera eclatante il fortissimo disagio a causa della mancata regolare corresponsione dello stipendio – ormai siamo con un ritardo di 5 mesi: l’ultimo stipendio percepito, infatti, è quello del mese di Febbraio.
Ho incontrato più volte i dipendenti in queste ultime settimane e il livello di preoccupazione, di forte scoramento che prelude alla disperazione di parte dei dipendenti - costretti dallo scorso anno, quando sono iniziate le difficoltà nella corresponsione degli emolumenti al personale - a chiedere soldi, sovente con mortificazione, ai genitori anziani, agli altri familiari o amici, oppure a contrarre mutui in banca, ecc., finanche a mettere in vendita la propria casa!
Temo, sig. Presidente e sig. Assessore, che la disperazione di alcuni dipendenti possa sfociare in atti gravi con conseguenze sull’incolumità delle persone. A fronte del totale disinteresse dello Stato, tranne le più volte manifestate solidarietà e attenzione espresse da Sig. Prefetto attuale e precedente, la Regione si è già interessata a fine 2016 con uno straordinario stanziamento di oltre 15 milioni di Euro. Come le SS.LL. ben sanno, lo stato di gravissima crisi finanziaria del Libero Consorzio di Siracusa ed anche degli altri Liberi Consorzi siciliani e delle Province italiane tutte, è fondamentalmente conseguenza di un ingiusto, insostenibile e anticostituzionale “prelievo forzoso” che sottrae quasi tutte le entrate: nel 2016 a fronte di entrate di circa 23 milioni di Euro lo Stato ha sottratto al Libero Consorzio di Siracusa circa 10 milioni di Euro, come acconto di prelievo pari a 19 413.000,00!!!
Un dissesto finanziario assurdamente voluto e perseguito con indifferenza e cinismo, nonostante lo scrivente abbia più volte segnalato alle più alte cariche del governo nazionale la gravissima crisi finanziaria di questo Ente locale e le nefaste conseguenze sul personale e sull’erogazione dei servizi di competenza (manutenzione di 1600 Km di strade provinciali e degli edifici di circa 60 Istituti Superiori, l’Assistenza ai disabili, il monitoraggio della qualità dell’aria).
Caro Presidente e caro Assessore ancora una volta pongo alla Vostra autorevole attenzione l’ormai diventata “questione siracusana” affinché si trovi urgentemente una soluzione, almeno per il pagamento degli stipendi per l’anno 2017. Come è noto alle SS.LL. l’art. 2 della Legge Regionale 9 maggio 2017 n. 18 recita: “Al fine di garantire il funzionamento dei Liberi Consorzi Comunali e delle Città Metropolitane, è autorizzato un contributo di parte corrente, da utilizzarsi prioritariamente per il pagamento degli stipendi al personale, di 91.050 migliaia di Euro per l’esercizio finanziario 2017…..”
La prima quota pari a 65 milioni di euro è stata assegnata, sentita la Conferenza Regione-Autonomie Locali non tenendo minimamente conto del vincolo di destinazione sopra riportato, con la conseguenza che al Libero Consorzio di Siracusa è stata assegnata una somma che consentirà di corrispondere soltanto 3 mensilità al personale dipendente!
Se le SS.LL, vorranno dare una pronta e positiva risposta al personale di questo Libero Consorzio ed evitare il dissesto finanziario, si preveda di destinare 15 milioni di euro a valere sulla quota di 26 Milioni di euro ancora da ripartire ai Liberi Consorzi, dando così piena attuazione a quanto disposto nel primo comma dell’art. 2 della sopra citata legge regionale.
Confido nella Vostra ben nota sensibilità onde rasserenare il clima di fortissima tensione in cui vivono tutti i dipendenti e le loro famiglie.
Resto fiduciosamente in attesa di cortese riscontro. Cordiali saluti."