Etna: il gas è il 'motore termico' delle eruzioni
L'attività eruttiva all'Etna può manifestarsi anche senza l'arrivo di magma dal profondo, ma soltanto per effetto del continuo flusso di gas che surriscalda le rocce della parte apicale dell'edificio vulcanico. E' quanto emerge da uno studio di ricercatori dell'Osservatorio etneo dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv-Oe), in collaborazione con le Università di Catania e Ferrara. La ricerca apre la strada a una revisione dei modelli interpretativi dell'attività del vulcano siciliano e di quelli basaltici in generale. Secondo lo studio "i gas sono capaci di alterare la stabilità dei coni eruttivi, indipendentemente dalla risalita di magma, con tutte le possibili ricadute per l'analisi della pericolosità vulcanica". Per i ricercatori "i gas possono, rilasciando calore, innescare processi come l'eruzione o frane di materiale lavico ricco in gas e, quindi, valanghe ardenti, ben più pericolose delle comuni colate di lava".