E' morto Charlie, il bimbo che ha straziato il mondo
Secondo l'agenzia anglo-canadese Reuters, il piccolo Charlie G. e' morto. Il piccolo di soli 11 mesi era affetto da una rarissima malattia genetica degenerativa (Sindrome di deplezione del Dna mitocondriale, di cui si conoscono solo altri 16 casi, che provoca il mancato sviluppo di tutti i muscoli). Ieri il piccolo su ordine dell'Alta Corte di Giustizia era stato trasferito in una struttura per malati terminali (hospice) dove oggi e' stato estubato - e' stato staccato dalla macchina per la ventilazione che gli permetteva di respirare - ed e' deceduto poco dopo.
I genitori hanno combattuto a lungo per tentare una cura alternativa ma alla fine si sono arresi anche se hanno attaccato il giudice Nicolas Francis e i medici del Great Hormond Street, che lo hanno in cura dalla nascita, per non aver consentito al piccolo di morire a casa. Cosa impossibile per l'ostacolo materiale che le macchine che lo tenevano in vita non passavano dalla porta di casa. Per lui si e' mosso il mondo intero, incluso Papa Franceso ed il presidente Usa Donald Trump.
"Il nostro piccolo meraviglioso bimbo se ne e' andato. Siamo cosi' orgogliosi di te Charlie". Cosi', scrive il Daily Mail, i genitori di Charlie, Conny e Chris hanno dato la notizia del decesso.
Charlie era nato il 4 agosto 2016 e mentre all'inizio sembrava del tutto sano, 8 settimane dopo ha manifestato i sintomi della rarissima malattia che ha bloccato lo sviluppo di tutti i muscoli, incluso il cuore e quelli respiratori, oltre al cervello.
- I genitori hanno perso la prima battaglia contro i medici del Great Hormond Street (Gosh) di Londra che ad aprile ottenere il diritto di staccare la spina dallo stesso giudice, Nicholas Francis dell'Alta Corte di Fleet Street. Poi hanno perso il ricorso anche davanti alla Corte europea dei diritti dell'uomo. Il caso e' stato riaperto un mese fa quando i genitori riuscendo a raccogliere oltre 1 milione di sterline volevano portarlo negli Usa per tentare una terapia sperimentale mai provata neanche sulle cavie.
I medici del Gosh hanno quindi chiesto istruzioni, alla luce del potenziali sviluppi, sempre al giudice Francis, su cosa fare. Ma ieri al termine di una serie di udienze con la partecipazione di luminari Usa e dell'ospedale Bambin Gesu' di Roma, si e' giunti alla conclusioni che le possibili cure che avrebbero, peraltro, migliorato solo del 10% la qualita' di vita di Charlie ora non erano piu' possibili. A quel punto anche i genitori si sono arresi denunciando pero' che se la loro richiesta fosse stata accolta prima le cose non sarebbero finite cosi.