Incendi, Cgil Catania: "Inconcepibile l'Etna devastato dalle fiamme"
"E' inconcepibile che una parte della risorsa boschiva dell'Etna Patrimonio dell'Umanita' sia andata in fumo e che interi pezzi della provincia di Catania siano stati distrutti a causa della mancata manutenzione ad inizio anno, a cominciare dalla tardiva realizzazione dei viali parafuoco che sarebbe dovuta avvenire nel mese di aprile". E' quanto affermano il segretario generale della Cgil di Catania, Giacomo Rota, ed il segretario generale della Flai Cgil di Catania, Pino Mandra', commentando quanto avvenuto con gli incendi che hanno flagellato lungo tutta l'estate il patrimonio boschivo della provincia etnea.
"Le fiamme che hanno devastato l'Etna - proseguono i due sindacalisti - mettono a rischio lo stesso mantenimento del sito fra i beni dell'Unesco perche' il riconoscimento puo' essere ritirato laddove non sussistano piu' le condizioni che lo hanno favorito. La Cgil e la Flai Cgil di Catania ritengono necessario un salto di qualita' nelle politiche ambientali e forestali della Regione Sicilia, mediante una puntuale programmazione delle attivita' ed un migliore utilizzo delle risorse e dei lavoratori forestali, per la tutela del territorio nel suo complesso e della risorsa boschiva e paesaggistica in particolare. Se a meta' giugno non erano state ancora avviate le squadre antincendio, se l'intera forza lavoro e' stata immessa in servizio solo a fine mese con la meta' dei mezzi in funzione e senza i Canadair a disposizione, se la realizzazione dei viali parafuoco e la pulitura dei boschi e' partita in fortissimo ritardo a giugno, ci ritroviamo dinanzi a un disastro annunciato prodotto dal governo Crocetta che in questa vicenda ha fatto emergere la sua totale inerzia e incapacita'".
"Da parte nostra - proseguono - vogliamo sottolineare l'attivita' dei lavoratori forestali, costretti a turni massacranti di oltre 12 ore di lavoro che rischiano la propria vita nell'azione di contrasto al fuoco. In questo scenario, i roghi appiccati con precisione che sfruttano i venti e le alte temperature per propagarsi con maggiore furia devastatrice, inducono a supporre che dietro gli incendi esista una strategia criminale: A chi giova tutto questo? C'e' una regia ben precisa?" sollecitando la Regione "al riordino del settore forestale e piu' complessivamente al governo del territorio". "Dovremmo forse attendere - concludono - il momento in cui non ci saranno piu' i boschi per risolvere definitivamente il problema degli incendi?"