La donna aggredita e morta all'ospedale di Taranto, il figlio: chiediamo giustizia
"Vogliamo che sia fatta chiara luce su quanto accaduto e non ci riferiamo solo agli aspetti penali su cui hanno brillantemente operato il questore e gli agenti della Polizia che ho personalmente ringraziato. Vogliamo giustizia". Lo ha detto Giovanni Bonamassa, il figlio di Maria Domenica Dursi, la 73enne di Taranto colpita con un cacciavite alla tempia mentre era ricoverata in osservazione all'ospedale di Taranto Santissima Annunziata e poi morta sabato scorso a seguito della gravita' della ferita subita. Subito dopo il fatto la donna era stata ricoverata in rianimazione in stato di coma. Stamattina si sono svolti i funerali nella chiesa di San Roberto Bellarmino a Taranto. Li ha officiati il parroco, don Antonio Rubino, che ha definito l'accaduto "incredibile" tanto piu' perche' accaduto in un luogo, l'ospedale, che deve invece tutelare la vita delle persone, specie se queste sono in una condizione di malattia e di fragilita'. La Dursi si era ricoverata il martedi' sera, accompagnata dal figlio. Dal Pronto soccorso era stata messa in osservazione, le due condizioni non erano ritenute critiche (la donna era arrivata al Pronto soccorso in stato vigile, avevano annotato i medici) e il giorno dopo doveva essere dimessa. Alle cinque di mercoledi', pero', Giovanni Maggio, 42enne, tarantino, in attesa al Pronto soccorso per accertamenti, e' entrato nella sua stanza, probabilmente colpito da un raptus, e l'ha colpita alla tempia. E' stato il figlio della donna, rientrando poco dopo in stanza, ad accorgersi di quanti era successo e a dare l'allarme ai medici. I funerali dell'anziana si sono svolti oggi in una chiesa quasi deserta. Presenti circa 50 persone e nessun esponente dell'Asl. A rappresentare il Consiglio comunale di Taranto, il presidente Lucio Lonoce. C'era anche l'ex sindaco di Taranto, Ezio Stefano. Il figlio della donna e' infatti un dipendente comunale addetto ai Lavori pubblici. Ieri il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, aveva espresso il suo cordoglio alla famiglia.
"E' incredibile - prosegue Giovanni Bonamassa -. Chi poteva mai immaginare che potesse accadere una cosa simile in un ospedale. Lo ha detto anche il parroco: certe cose non devono succedere nella casa della salute. Sono stato con lei per tutto il tempo - continua -, ero rimasto solo io con mia mamma nella saletta, perche' ci avevano detto che poteva restare una sola persona per ogni paziente. E se ci fossimo incrociati, cosa sarebbe accaduto?". Maggio, con precedenti per aggressione, e' stato arrestato dalla Squadra mobile nella serata di mercoledi'. A lui la Polizia e' arrivata incrociando l'osservazione delle immagini della videosorveglianza dell'ospedale con alcune testomonianze. Nel 2009 l'uomo, che ha due figli, aveva anche avuto una denuncia dalla moglie che aveva tentato di aggredire con un cacciavite, lo stesso attrezzo con cui ha colpito alla tempia l'anziana. Maggio, stando a quanto emerso, aveva l'abitudine di portare spesso con se un cacciavite in una delle tasche del gilet. Sabato scorso il provvedimento di fermo emesso dal pm Maria Grazia Anastasia e' stato convalidato dal gip Wilma Gilli che ha sottolineato la pericolosita' dell'individuo che ora e' nel carcere di Taranto. Gli avvocati che difendono il 42enne hanno annunciato che faranno richiesta di perizia psichiatrica per il loro assistito, al quale anni fa sarebbe stato ordinato dal Tribunale un trattamento di cura presso il Cento di igiene mentale e il Servizio tossicodipendenze dell'Asl proprio in considerazione del suo stato psichico. Trattamento al quale Maggio non si sarebbe mai sottoposti.