La mamma di Rosolini morta ustionata: arrestato il compagno per femminicidio
Non morì per un fatto accidentale, ma sarebbe stato un vero e proprio femminicidio. La polizia di Pachino, diretta dalla dirigente Maria Antonietta Malandrino, ha fatto luce sulle cause della morte della mamma di Rosolini, Laura Pirri, 31 anni, deceduta lo scorso 26 marzo all'ospedale Civico di Palermo per le gravi ustioni riportate. Il fatto avvenne il 7 marzo nell'abitazione di via Eloro a Rosolini dove la donna abitava con il compagno ed il figlio di 10 anni. Quando Laura Pirri venne soccorsa dal 118 il compagno della vittima raccontò ai carabinieri che era rimasta ustionata per lo scoppio di una bomboletta del gas da campeggio che serviva ad alimentare un fornellino. Versione, però, che non aveva convinto i familiari più stretti di Laura Pirri, soprattutto la sorella Lory che sapeva dei continui contrasti fra la coppia, soprattutto per motivi economici. Così 72 ore dopo la tragedia, andò a raccontare la versione dei fatti al Commissariato di Pachino. Ma non sarebbe stata l'unica testimonianza raccolta dai poliziotti, che avrebbero raccolto elementi di prova sulle responsabilità del compagno. Secondo quanto si è appreso, l'uomo in uno scatto di ira, avrebbe dato fuoco a Laura, utilizzando la bomboletta del gas. In carcere è finito Sebastiano Iemmolo con l'accusa di avere dato fuoco alla compagna, che gli avrebbe negato i soldi. Dopo la denuncia dei parenti della vittima al Commissariato di Pachino, il telefono di Iemmolo è stato messo sotto controllo. E proprio una conversazione con il figlio lo inchioda. Iemmolo avrebbe tentato di concordare la versione dei fatti con il figlio, cercando di potere dimostrare che si era trattato di un incidente domestico. Ma ci sono anche altre testimonianze che raccontano di maltrattamenti non soltanto nei confronti di Laura, ma anche bambino. A Iemmolo la Procura di Siracusa gli contesta anche il delitto di incendio e calunnia per aver appiccato il fuoco all’autovettura Fiat 500 di proprietà di un vicino di casa e per avere denunciato ai carabinieri di Rosolini, e incolpato, il medesimo vicino di casa, sapendolo innocente, del reato di lesioni personali aggravate dal fatto che Laura Pirri veniva indotta a dichiarare falsamente di essere in stato di gravidanza. L’attività d’indagine, che ha impegnato ufficiali di polizia giudiziaria del Commissariato di Pachino diretti dalla Procura della Repubblica per alcuni mesi, a partire dal marzo 2017, trae origine dalla denuncia dei familiari della vittima, convinti che la morte di Laura, avvenuta la sera del 7 marzo 2017, non era dovuta allo scoppio accidentale di una bomboletta del gas, ma era stata la conseguenza dell’ennesimo atto di violenza subito dalla giovane donna da parte di Iemmolo, che aveva procurato gravissime ustioni alla vittima. Al riguardo, appariva immediatamente attendibile la dichiarazione resa della madre di Laura che, accorsa in aiuto della figlia nell’immediatezza del fatto, aveva saputo dal proprio nipotino che ad appiccare il fuoco a Laura era stato proprio Iemmolo La delicatezza dell’indagine deriva dal fatto che il figlio minore aveva assistito all’omicidio della propria madre, per mano del padre. L’indagine appariva particolarmente complessa anche in ragione del fatto che era iniziata dopo alcuni giorni dalla commissione del delitto, e in un contesto di omertà dovuta al timore di ritorsioni da parte dello Iemmolo, noto a Rosolini per il sistematico ricorso alla violenza per risolvere controversie di ogni natura. Nelle prime ore di questa mattina, i poliziotti di Pachino, a seguito di attività d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Siracusa, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del compagno, Sebastiano Iemmolo, 36 anni, personaggio conosciuto alle forze dell'ordine per i suoi precedenti. In passato era stato arrestato più volte per reati contro il patrimonio. A Iemmolo, che è stato preso a Rosolini, gli vengono contestate le accuse di femminicidio, maltrattamenti in famiglia nei confronti di un minore ed incendio. I particolari del femminicidio sono stati illustrati oggi al Palazzo di giustizia dal Procuratore Capo Francesco Paolo Giordano, il pm Salvatore Grillo e dalla dirigente del Commissariato di Pachino. Il figlio di Laura Pirri è stato affidato in via provvisoria alla nonna materna, ma oggi è circondato dall'affetto degli zii. La vittima del femminicidio ha tre fratelli, due zie ed uno zio che vive a Milano. GUARDA IL VIDEO DELL'ARRESTO