Malaria, medico di Lampedusa: "I migranti superman, altro che untori"
"Gli immigrati non portano alcuna malattia": parola di Pietro Bartolo, il medico di Lampedusa, e protagonista di Fuocoammare, che ha voluto spazzare via ogni dubbio dopo le polemiche dei giorni scorsi da parte di chi ha collegato il caso di Sofia, la bambina trentina morta di malaria, con l'arrivo dei migranti portatori di malattie. Bartolo ha parlato dal palco di Inedita Energia, l'evento organizzato da Eni, all'interno del Festivaletteratura di Mantova, che si e' tenuto questa mattina, dedicato all'Africa.
"Da trent'anni io e i miei collaboratori li visitiamo uno per uno", ha aggiunto il medico a margine dell'intervento, "non abbiamo mai riscontrato una malattia infettiva grave che possa far preoccupare il territorio italiano o europeo. Anche se questo e' quello che molti giornalisti e politici vogliono far intendere, anche attraverso bugie, per spaventare la gente". Anzi, per Bartolo i migranti che riescono ad arrivare fino alle nostre coste sui barconi di fortuna sono "dei Superman, - aggiunge- io li chiamo cosi', perche' sono persone che affrontano il deserto, che affrontano la Libia, che e' peggio del deserto. Potete immaginare se arriva gente malata. Arriva gente sana, ma soprattutto e' gente straordinaria". E certo il medico chirurgo che dal 1993 e' responsabile del presidio sanitario del poliambulatorio di Lampedusa di migranti ne ha visti tanti.
"Sono stato presente a tutti gli sbarchi - racconta - ne ho visitati oltre trecentomila in tutti questi anni. Ma ho anche un record infame, mi vergogno un po' a dirlo. Sono forse il medico che ha fatto piu' ispezioni cadaveriche nel mondo, quasi mille persone. Questo e' qualcosa di disumano, incredibile, che non ci fa onore".