Ventinove deputati regionali cambiano partito per favorire le liste
Ventinove deputati regionali su 90 hanno cambiato partito nell'ultimo giorno della sedicesima legislatura all'Ars. Per molti casi si è trattata di un'operazione fittizia nata solo per evitare l’obbligo di raccogliere le firme per la presentazione delle liste, con il Pd e Sicilia futura pronti a “prestare” deputati alle forze minori. A volte anche in maniera sfacciata: il movimento di Salvatore Cardinale, federato al Pd, “presta” addirittura il coordinatore e il portavoce regionale, Nicola D’Agostino e Michele Cimino, ad “Arcipelago Sicilia” di Leoluca Orlando.
Ne fanno parte, oltre a D’Agostino e Cimino, i neo-orlandiani Gianluca Micciché (dai Centristi), Concetta Raia e Antonella Milazzo (entrambe dal Pd), Antonio Venturino (dai socialisti) e i neo-megafonisti Luisa Lantieri (da Sicilia democratica), Filippo Panarello, Gianfranco Vullo, Pippo Digiacomo e Rosario Crocetta. Tranne Crocetta, nessuno di loro si candiderà nel partito che ha appena scelto: lo faranno invece coloro che ieri hanno cambiato gruppo e schieramento, cioè i neo-forzisti Orazio Ragusa (dai Centristi), Nino Germanà e Giovanni Lo Sciuto (entrambi da Ap) e i neo-Udc Mimmo Turano (era al Misto, ma già nel partito dello scudocrociato), Pietro Alongi (da Ap), Gaetano Cani e Margherita La Rocca Ruvolo (entrambi dai Centristi) e Vincenzo Figuccia (da Forza Italia).
Poi, in una seduta che ha anche visto le dimissioni di Nino Dina, arrivano però anche tre cambi di nome per far coincidere gruppo e simbolo: i Centristi per la Sicilia (tre deputati) diventano così “Centristi per Micari”, Ap (4 deputati) diventa “Alternativa popolare Centristi per Micari” e la “Lista con Nello Musumeci #DiventeràBellissima” (3 deputati) si limita a un più breve “#DiventeràBellissima”.