Regionali, libertà di voto per 8 consiglieri di Rosolini usciti dalla maggioranza
Il gruppo degli otto consiglieri di Rosolini, che a marzo 2016 ha deciso di staccarsi dalla coalizione di maggioranza per intraprendere un percorso autonomo ed una nuova esperienza politica, ha dichiarato che per le prossime elezioni Regionali del 5 novembre non sosterrà unitariamente alcun candidato, ma ogni componente si impegnerà liberamente ed in autonomia secondo coscienza, seguendo le indicazioni del proprio elettorato. Gli otto consiglieri Francesco Arangio, Vincenzo Paternò, Vincenzo Vigna, Salvatore Giummarra, Carmelo Licitra, Adriano Giannì, Giovanni Monaco e Rosario Cavallo, tengono a precisare che hanno deciso di impegnarsi singolarmente in questa campagna elettorale per lo schieramento e il candidato che ognuno sentirà più vicino alle proprie idee, ma questo non pregiudica la compattezza e l’armonia che si è creata all’interno del gruppo.
A conferma dell’unità del gruppo, gli otto consiglieri annunciano la ferma decisione di non presentarsi in aula per l’approvazione del bilancio 2017 “se non verrà portata in Consiglio Comunale una proposta di delibera che dia avvio, come chiesto ormai da tempo, alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale. Strada che – spiegano gli otto -, a differenza dei proclami, rappresenta l’unica via concreta per procedere seriamente al risanamento dei conti dell’Ente. Il Comune, non essendo più in grado di pagare gli stipendi ai propri dipendenti e di onorare le spettanze dei propri fornitori, deve porre in essere la predisposizione di un piano di riequilibrio, che possa mettere in sicurezza i futuri esercizi finanziari, come più volte suggerito non solo dai Consiglieri ma anche dal Responsabile dei Servizi Finanziari e dal Collegio dei Revisori”.
Il gruppo degli otto dichiara quindi che “emenderà la proposta di bilancio 2017 apportando tutti i correttivi necessari affinché sia strutturato in funzione del piano di riequilibrio; tuttavia – concludono - pur avendo presentato emendamenti al Bilancio, non presenzieremo al Civico Consesso se non sarà inserita, come punto all’ordine del giorno, la proposta di delibera dell’avvio della procedura di risanamento”.