Basso sulla lista, "Il Pd di Siracusa è cosa loro, vince il blocco di potere"
"E' una pura follia che un partito rinunci ad un grande successo elettorale, pur di mantenere blocchi di potere che servono a garantire i soliti noti". C'è tanta rabbia, ma anche dispiacere nelle parole del sindaco di Carlentini, Pippo Basso, escluso dalla corsa alle regionali per il Pd da quello che lui definisce un blocco di potere, sotto la connivenza strisciante dei dirigenti regionali che avrebbero anche disatteso alle indicazioni di Matteo Renzi."La scorsa notte - dice Basso - si è consumata una delle pagine più buie del partito dell'era Renzi. Poi se penso alla direzione provinciale, vecchia di otto anni, di persone che non si fanno più vive nel Pd, e che decidono chi mettere in lista, mi viene lo sconcerto.
"Questo Pd siracusano è arroccato su posizioni contrarie a quelle del segretario Renzi. Se il segretario dice che bisogna aprire alla società civile, girare casa per casa e parlare con la gente, qui si fa tutto al contrario. Un Pd siracusano che è una setta e che non potrà mai crescere se non ci sarà una vera e propria rifondazione. Qui le tessere si danno agli amici, poi se si decide di fare una lista debole poco importa. Tanto chi verrà eletto garantirà sempre il blocco di potere. Questa lista che corre per le Regionali è debole. Se riuscirà a conquistare il seggio sarà soltanto per demerito degli avversari e non perchè spopolerà. Continuo a ribadirlo che è stata fatta a regola d'arte, senza dare la benchè minima rappresentanza a tutto il territorio. Con la mia candidatura e quella di Cutrufo,, che è tra l'altro un imprenditore che viene dalla gavetta, avremmo aperto le porte alla società civile, alle gente comune quella che non pensa ai sottogoverno o gli incarichi che lotta ogni giorno per la sopravvivenza. invece no. Si è fatto di tutto per non cambiare nulla. Tutto deve rimanere come era prima, anzi peggio di prima. Il Partito democratico di Siracusa ha bisogno di aprirsi alla gente e non ai professionisti della politica. Ma alla luce di quanto accaduto non intendo mollare, farò le mie battaglie a livello periferico, regionale e se servisse pure a livello nazionale. Dico al segretario Renzi che chi rema contro la libertà e la democrazia va cacciato dal partito. Non ci hanno voluti in lista perchè eravamo troppo forti.Il sottoscritto o Cutrufo avremmo battuto senza problemi qualunque candidato del blocco antidemocratico siracusano. Tutto questo i vertici nazionali del partito lo debbono sapere. Qui a Siracusa il Pd è cosa loro".