Ragusa, processo a Borrometi: Odg, Fnsi e Usigrai accanto al cronista
"Siamo qua, Federazione nazionale della Stampa, Usigrai, l'Associazione stampa siciliana, l'Ordine dei giornalisti, per mettere una firma collettiva sotto le inchieste di Paolo Borrometi, sotto le sue denunce, e per fare sapere a chi lo ha messo sotto tiro che l'intero giornalismo italiano illuminera' a giorno tutti coloro che qui minacciano Borrometi, altrove, decine di altri cronisti". Lo ha dichiarato all'Agi il presidente nazionale della Fnsi, Peppe Giulietti. "Ogni qualvolta un cronista verra' minacciato -ha proseguito Giulietti- noi verremo ad accendere tutti insieme tutti i riflettori sulla zona della minaccia, dell'oscurita' e del malaffare". Vittorio Di Trapani, segretario Usigrai, sottolinea che la proposta del presidente della Federazione nazionale della stampa, "di illuminare a giorno, e' possibile ma bisogna rilanciare le inchieste dei giornalisti minacciati. Paolo Borrometi e' stato minacciato ed aggredito perche' ha pubblicato inchieste, ha denunciato affari sporchi e insanguinati. Per dire che Paolo Borrometi e gli altri giornalisti minacciati non sono soli, abbiamo uno strumento: ripubblichiamo e rilanciamo le loro inchieste, solo cosi', mafiorsi e corrotti, sapranno che i cronisti non sono soli".
Alberto Cicero, segretario regionale della Sicilia, dell'Assostampa testimonia la presenza dei giornalisti, "che le istituzioni dei giornalisti sono presenti ogni qual volta che ne sia bisogno, e nel momento in cui un cronista viene minacciato. La gente ha diritto ad essere informata, questa e' una minaccia della possibilita' della gente di essere informata, perche' intimidire un giornalista significa questo". Ad attendere l'inizio del processo anche la segretaria regioanle della Cgil Sicilia, Mimma Arcurio: "Siamo qui perche' Paolo e' un esempio per tutti, ha messo il proprio lavoro e la propria faccia per cambiare questa Sicilia, per dire che costruire legalita' e' sinomimo di sviluppo, correttezza e democrazia. Tra l'altro, Borrometi ha un percorso comune con me al coordinamento nazionale della legalita' perche' lui ci segue in questo posservatorio, Dovremmo di questi 'Paolo',averne tanti in Sicilia". Accanto a lei anche Peppe Scifo, segretario provinciale della Cgil di Ragusa "Paolo Borrometi e' esempio di impegno in un terroitorio dove la mafia, cosi' come e' dimostrato negli ultimi fatti che riguardano soprattutto la citta' di Vittoria e' purtroppo molto presente nel territorio, quindi serve oltre all'azione dello Stato che ha dimostrato grande attenzione, il coinvolgimento della societa' civile per contrastarla. La societa' civile si nutre anche del lavoro delle inchieste che giornalisti come Paolo Borrometi portano avanti per cui la nostra soliderieta' e massima ed il suo impegno e' motivo di insegnamento nel prosieguo della lotta contro la mafia".
Riccardo Arena, presidente uscente dell'Ordine dei giornalisti di Sicilia, anche lui presente al Tribunale di Ragusa: "E'il mio ultimo atto da presidente dell'Ordine di Sicilia, da martedi' non lo saro' piu': ho voluto concludere questa esperienza bellissima con un comportamento doveroso per un presidente dell'Ordine: stare vicino ai colleghi. Lo abbiamo sempre fatto con i colleghi minacciati, querelati, intimiditi, sottoposto ad azioni civili ma anche con i precari, con gli ultimi, con quelli che sono pagati nulla. Stare vicino a Paolo e' un dovere e sono sicuro che chi mi succedera', sapra' fare altrettanto".