Folla in piazza a Barcellona per unità ed elezioni
Centinaia di migliaia di persone, oltre un milione per gli organizzatori e 300 mila secondo la polizia, hanno invaso le strade di Barcellona per sostenere l'unita' della Spagna e appoggiare le elezioni anticipate contro le spinte secessioniste. La marcia e' stata organizzata dall'associazione Societa' civile due giorni dopo la dichiarazione unilaterale di indipendenza proclamata dal Parlament catalano, definita dagli unionisti "un attacco senza precedenti nella storia della democrazia" e respinta dal governo di Madrid, che ha messo in atto il dispositivo previsto dall'articolo 155 della Costituzione e ha destituito tutti i vertici delle istituzioni catalane. Esautorato il governo autonomo, con la vicepremier Soraya Saenz de Santamaria che ha assunto la gran parte delle competenze dei vertici della Generalitat.
Il governatore catalano, Carles Puigdemont, intanto, prepara le prossime mosse. Il vicepresidente della Generalitat, Oriol Junqueras intervistato da un media catalano ha detto in maniera sibillina che l'indipendentismo "nei prossimi giorni dovra' prendere decisioni difficili e non sempre sara' facile comprenderle". Intanto in mattinata, i Mossos d'Esquadra hanno ordinato agli agenti della polizia locale catalana di ritirare dalle caserme e dagli uffici della polizia, tutte le immagini ufficiali di Puigdemont e degli ex membri del Govern catalano destituito. E il ministro belga per l'Immigrazione e l'Asilo Theo Francken, segretario del partito independentista N-VA, ha offerto a Puigdemont "asilo politico" in Belgio. Francken lo ha scritto su Twitter e ha spiegato che "i catalani che si sentono politicamente minacciati possono chiedere asilo in Belgio. Anche Puigdemont appartiene a qul gruppo. Questo e' totalmente legale".
Dalla piazza unionista di Barcellona, oltre alla richiesta di arrestare Puigdemont e alle accuse agli indipendentisti di "cancellare la democrazia", e' arrivata forte anche la richiesta di andare a votare al piu' presto. Madrid ha convocato le elezioni regionali per il 21 dicembre, ma gli indipendentisti respingono un voto in tempi cosi' stretti, anche per timore di perdere. Da un sondaggio commissionato alla societa' Sigma Dos dal quotidiano El Mundo, emerge che se si votasse oggi i partiti indipendentisti perderebbero la maggioranza assoluta nel Parlament catalano.
Centinaia di migliaia di persone, oltre un milione per gli organizzatori e 300 mila secondo la polizia, hanno invaso le strade di Barcellona per sostenere l'unita' della Spagna e appoggiare le elezioni anticipate contro le spinte secessioniste. La marcia e' stata organizzata dall'associazione Societa' civile due giorni dopo la dichiarazione unilaterale di indipendenza proclamata dal Parlament catalano, definita dagli unionisti "un attacco senza precedenti nella storia della democrazia" e respinta dal governo di Madrid, che ha messo in atto il dispositivo previsto dall'articolo 155 della Costituzione e ha destituito tutti i vertici delle istituzioni catalane. Esautorato il governo autonomo, con la vicepremier Soraya Saenz de Santamaria che ha assunto la gran parte delle competenze dei vertici della Generalitat.
Il governatore catalano, Carles Puigdemont, intanto, prepara le prossime mosse. Il vicepresidente della Generalitat, Oriol Junqueras intervistato da un media catalano ha detto in maniera sibillina che l'indipendentismo "nei prossimi giorni dovra' prendere decisioni difficili e non sempre sara' facile comprenderle". Intanto in mattinata, i Mossos d'Esquadra hanno ordinato agli agenti della polizia locale catalana di ritirare dalle caserme e dagli uffici della polizia, tutte le immagini ufficiali di Puigdemont e degli ex membri del Govern catalano destituito. E il ministro belga per l'Immigrazione e l'Asilo Theo Francken, segretario del partito independentista N-VA, ha offerto a Puigdemont "asilo politico" in Belgio. Francken lo ha scritto su Twitter e ha spiegato che "i catalani che si sentono politicamente minacciati possono chiedere asilo in Belgio. Anche Puigdemont appartiene a qul gruppo. Questo e' totalmente legale".
Dalla piazza unionista di Barcellona, oltre alla richiesta di arrestare Puigdemont e alle accuse agli indipendentisti di "cancellare la democrazia", e' arrivata forte anche la richiesta di andare a votare al piu' presto. Madrid ha convocato le elezioni regionali per il 21 dicembre, ma gli indipendentisti respingono un voto in tempi cosi' stretti, anche per timore di perdere. Da un sondaggio commissionato alla societa' Sigma Dos dal quotidiano El Mundo, emerge che se si votasse oggi i partiti indipendentisti perderebbero la maggioranza assoluta nel Parlament catalano.