Retata anticorruzione in Arabia Saudita: arresti eccellenti
Ci sono anche uno dei piu' facoltosi uomini d'affari sauditi e un ex ministro delle finanze, tra i principi finiti nelle maglie della retata anti-corruzione scattata in Arabia Saudita. Una fonte ha confermato alla Reuters che il militardario, Alwaleed bin Talal, che possiede la societa' di investimento Kingdom Holding, e' finito in manette insieme all'ex ministro delle finanze, Ibrahim al Assaf.
Kingdom possiede partecipazioni nell'impero mediadico News Corp di Rupert Murdoch e anche nel sito di microblogging Twitter.La ertata e' stata messa in moto dal sempre piu potente erede al trono saudita, il principe Mohamed bin Salman (nella foto) (conosciuto come Mbs) che ha avviato un giro di vite contro l'illegalita' senza guardare in faccia a nessuno, inclusi i suoi parenti, forse quelli scomodi. La nuova commissione anti-corruzione saudita - voluta da MbS - ha arrestato 10 principi, membri della sterminata famiglia reale, e decine di ex ministri. Lo ha reso noto la rete saudita Al Arabiya citando fonti anonime.
Il 32enne erede al trono e' considerato di fatto il reggente dell'Arabia Saudita - guidata ancora dal padre 81enne re Salman - perche' controlla le leve del potere dalla Difesa all'Economia con il suo piano "Vision 2030".
A settembre la commissione aveva arrestato una ventina di persone, inclusi influenti religiosi del clero wahabita (l'interpretazione piu' rigorosa ed intransigente dell'Islam sunnita) contrari alla politica estera del principe MbS che il 5 giugno ha dato il via alla rottura delle relazioni con il Qatar, cosi' come sue riforme politiche, inclusa l'annunciata privatizzazione del 5% del colosso petrolifero Aramco ed il taglio dei sussidi di Stato.