Pensioni, Camusso (Cgil): non escludiamo lo sciopero generale
La Cgil si prepara all'incontro di martedi' con il governo, ma "non esclude" la carta dello sciopero generale. "Gradueremo le iniziative sulla base delle risposte del governo e in parallelo alla discussione parlamentare", spiega Susanna Camusso in una intervista al Corriere della Sera, e sottolinea: "il governo non ha risposto alle richieste di chiarimento sulle risorse che impegnerebbe sulle sue proposte". I 300 milioni di euro per evitare a un lavoratore su dieci di subire l'aumento di 5 mesi dei requisiti per la pensione "in realta' sarebbero nell'arco di 10 anni e, secondo i nostri calcoli, la platea interessata non supererebbe il 2% dei lavoratori. Proposte che non rispettano gli impegni che il governo stesso ha preso nel settembre 2016. Non c'e' niente per i giovani e per le donne con lavori di cura". Quanto a una mobilitazione di piazza, che prevederebbe una manifestazione nazionale per il 2 dicembre, "decideremo dopo l'incontro di martedi'. Il governo sta perdendo la grande occasione di dare le risposte attese dai lavoratori, giovani e donne". Nelle proposte del governo mancano "la pensione garanzia per i giovani. Il principio di equita' sul contributivo: oggi se hai una buona carriera puoi andare in pensione tre anni prima, perche' maturi un assegno superiore a 2,8 volte il minimo; se invece sei un lavoratore discontinuo o di categorie povere, devi inseguire l'aspettativa di vita fino a 70 anni". Meglio rinviare a giugno la decisione sullo scatto di 5 mesi? "Si' - risponde Camusso - ci sarebbe il tempo per definire un sistema piu' equo".