Traffico di "coca" e marijuana a Catania, 36 arresti nell'operazione "Km 0"
Una massiccia operazione antidroga è scattata all'alba a Catania con l'esecuzione di 36 arresti. Nel blitz dei carabinieri, coordinato dalla procura distrettuale, è stato passato al setaccio il quartiere di Librino. I 36 indagati di cui è stata ordinata la custodia cautelare su richiesta della Direzione distrettuale antimafia sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al traffico di cocaina e marijuana per conto di Cosa nostra catanese. L'operazione è stata denominata "Km zero".
Anche un bambino di sei anni spacciava la droga a Catania. Forse convinto fosse un gioco, aiutava il convivente della sua mamma, pusher di professione, a smerciare marijuana e cocaina, al civico 3 di viale Biagio Pecorino, in una delle piazze di spaccio piu' remunerative del suk della droga a Librino. Emerge dalla maxi operazione antidroga scattata oggi a Catania, che ha sgominato un vasto traffico all'ombra della mafia, con 36 arresti e un centinaio di perquisizioni. Una piazza, quella individuata, gestita da Saro Lombardo, ritenuto il boss della cosca Santapaola, conosciuto con il nomignolo di Saro "u grosso", talmente grosso da scontare prima ai domiciliari nel quartiere e poi lontano da Catania, ma sempre a casa due condanne a 20 anni per mafia.
Sono state le dichiarazioni dei pentiti di mafia Angelo Bombaci, un ex soldato del clan Nizza, e Salvatore Bonanno, neo collaboratore di giustizia, a raccontare le dinamiche del gruppo che gestiva la vendita della droga in via Biagio Pecorino, a Catania, dove e' scattata la retata antidroga con 36 arresti. Gli spacciatori, quasi sempre due e tre vedette, lavoravano ininterrottamente dalle 8 della mattina sono alle due di notte. Per un guadagno che si aggirava intorno ai duemila euro al giorno frutto di almeno duecento consegne di stupefacente. Generoso il capo, prima Saro Lombardo, e poi Gabriele Strazzeri, nelle cui mani era finita la gestione dell'impresa, secondo quanto accertato dall'inchiesta culminata nell'operazione "Km 0": cento euro al giorno agli spacciatori, 70 alle vedette, e una cifra che variava dai 50 ai cento euro per i pusher che finivano in manette, purche' alla loro scarcerazione fossero nuovamente disponibili a lavorare per il gruppo. Gruppo che si riforniva di cocaina prevalentemente dal clan Nizza, mentre per la marijuana vi erano canali preferenziali gestiti da Saro Lombardo in persona. Attivita' che avveniva sotto gli occhi dei militari della compagnia di Fontanarossa che dai loro uffici sono riusciti a riprendere le fasi dello smercio della droga. Tra gli arrestati anche una donna, Giada Salerno, gia' implicata in traffici illegali relative allo spaccio di droga.