Pensioni: i lavoratori scendono in piazza a Palermo per protestare
Cominciano ad arrivare alla spicciolata gli operai, i lavoratori del pubblico impiego, edili, braccianti e pensionati, in piazza Croci a Palermo, per lo sciopero nazionale contro la riforma delle pensioni organizzato dalla Cgil con manifestazioni in cinque piazze del Paese, dal capoluogo siciliano alla Capitale, passando per Bari, Cagliari e Torino. A Palermo, fanno sapere gli organizzatori, dove al corteo diretto in piazza Verdi partecipa l'ex leader della Fiom Maurizio Landini, oggi componente della segretaria nazionale della Cgil, sono attesi oltre 80 pullman da tutta la Sicilia, per un totale di 10 mila persone sperano. In piazza gli agricoltori hanno in testa un cappello di paglia e barbe bianche simbolo di una pensione che mai arriverà: "arriveremo all'età della pensione da vecchi o forse mai" dicono mentre tengono in mano lo striscione della Flai Cgil. "L'obiettivo è portare in questa piazza circa 10 mila persone'' dice Saverio Piccione responsabile organizzazione della Cgil Sicilia.
"L'AnciSicilia sostiene tutte le forme democratiche di protesta contro alcune posizioni che stanno fortemente penalizzando il sistema degli enti locali. Per questi motivi non possiamo che concordare con le ragioni della manifestazione organizzata dalla Cgil per una diversa politica economica e sociale e per un sistema previdenziale equo e capace di mettere insieme le esigenze di giovani e meno giovani". Lo hanno detto Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano, rispettivamente presidente e segretario generale dell'AnciSicilia, in occasione della protesta che oggi coinvolgera' l'intera Regione. "Condividiamo le preoccupazioni evidenziate dalla Cgil - aggiungono Orlando e Alvano - e non ci stancheremo mai di ribadire che tutte le scelte che non siano in grado di contemperare le diverse esigenze dei territori, rischiano di essere distanti dagli interessi dei cittadini e di contribuire nella creazione di un clima di pericolosa instabilita' economica e sociale".