Marcia contro i veleni ad Augusta, "i sindaci chiedano il risarcimento per omicidio colposo ambientale"
Quando i cittadini si sono radunati al Piazzale Fontana, su Augusta è spuntato il sole. Da piazza delle Americhe si è così mosso il corteo che ha attraversato la borgata fino ad arrivare al Duomo. Tutti in marcia per la manifestazione promossa dal Comitato "stop veleni". Una battaglia che la società civile, gli ambientalisti, le associazioni e semplici cittadini portano avanti oramai da troppo tempo, contro l'inquinamento nel quadrilatero della morte: Siracusa, Augusta, Priolo e Melilli. Oggi è il secondo corteo che si muove, dopo quello di Siracusa. L'obbiettivo è quello di mobilitare i sindaci delle quattro città che insistono sul polo Perolchimico, affinchè aprano una vera e propria vertenza con lo Stato per risarcire quanti hanno trovato la morte per cancro in queste aree. L'elenco delle vittime è lunghissimo e lo sa bene l'arciprete di Augusta, don Palmiro Prisutto, presente oggi al corteo che ogni fine mese durante la messa, legge tutti i nomi di quanti hanno respirato veleni e ci hanno rimesso la vita. Quest'oggi l'invito è diretto alla sindaca di Augusta, la pentastellata Cettina Di Pietro, affinchè faccia sentire la sua voce alle istituzioni.
Niente bandiere di partito, ma striscioni e cartelloni, esposti dai manifestanti. Ad aprire il corteo contro l'inquinamento lo striscione con la scritta" Chiediamo giustizia per i nostri morti di cancro ( e di lavoro). Ed ancora "sindaci attivatevi concretamente per il riconoscimento dell'omicidio colposo ambientale".
Qualcuno ha ricordato dell'incendio di giovedì notte alla Esso di Augusta e della colonna di fumo nero che si è alzata al cielo. "Nonostante i recenti interventi della magistratura, l'inquinamento non si ferma e c'è chi continua a perdere la vita".