Messina Denaro, blitz a Castelvetrano: 30 indagati
Oltre 130 uomini della Polizia di Stato sono stati impegnati, dalle prime luci dell'alba di oggi, in una serie di perquisizioni a Castelvetrano e nelle campagne circostanti, finalizzate a colpire i fiancheggiatori del latitante Matteo Messina Denaro. Sono 30 gli indagati nell'operazione condotta dalla Polizia di Stato e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo. Si tratta di soggetti che, nel corso degli anni, sono stati arrestati per mafia, o che hanno avuto collegamenti e frequentazioni con appartenenti a "Cosa nostra" e di persone che, storicamente, sono state in stretti rapporti con il latitante Matteo Messina Denaro. Ora la Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, su segnalazione della Polizia di Stato, li ha sottoposti a una nuova indagine perche' sospettati di agevolare la latitanza del capomafia della provincia di Trapani. Uomini del Servizio Centrale Operativo, delle Squadre Mobili di Palermo e di Trapani e del Reparto Prevenzione Crimine hanno perquisito edifici, abitazioni, attivita' commerciali e masserie nella disponibilita' degli indagati.
Tutti suoi compaesani, molti anziani, il resto piu' o meno cinquantenni, a parte due quarantenni e un ventisettenne, eccezione che conferma la regola: i presunti fiancheggiatori di Matteo Messina Denaro, che oggi hanno subito la perquisizione da parte della polizia, nel blitz alla ricerca del superlatitante di Castelvetrano (Trapani), hanno tutti una certa eta'. Si tratta infatti di persone quasi tutte originarie e residenti nel paese di cui e' originario anche Messina Denaro, che ha 55 anni, e in alcuni casi ci sono pure parenti del boss: solo tre su 25 sono di altre citta' della Sicilia (Palermo e Catania) e di Tunisi. L'eta' non giovanissima della maggior parte degli indagati e' la dimostrazione di cio' che sostengono da tempo gli inquirenti della Dda di Palermo e gli investigatori, e cioe' che Messina Denaro si fida ormai di pochissimi elementi, la maggior parte dei quali da lui conosciuti prima di darsi alla latitanza e dunque piu' o meno suoi coetanei. E questo perche' non sono moltissimi i contatti che, dal suo o dai suoi rifugi segreti, il figlio di Francesco Messina Denaro riserva agli "amici". Ecco i nomi di coloro che oggi hanno ricevuto le visite dei poliziotti delle Squadre mobili di Palermo e Trapani e dello Sco: i gemelli Biagio e Giovanni Cappadona, di 51 anni; l'altro fratello Vito Cappadona, di 55; Vito Circello, di 62; Santo Clemente, di 44; Andrea Craparotta, di 54; Calogero Curseri, di 50; Cosimo Di Carlo Cuttone, anche lui di 50 anni; Matteo Filardo, 49 anni (cugino del latitante); Giovanni Furnari, 72 anni; Tommaso Geraci, 63; Michele Giacalone, 69; Calogero Giambalvo, 41; Leonardo Ippolito, 62; Antonino Italiano, 50; Giovanni Madonia, 52; Leonardo Masaracchio, 61; Nicola Messina Denaro, 55 (e' solo omonimo del capomafia); Michele Pacella, l'unico di Palermo, 55 anni; Gaetano Pavia, 27 anni; Giovanni Rollo, 72; Giovanni Santangelo, 77; Vincenzo Santangelo, 67 anni come Gaspare Varvaro, e Nicolo' Venezia, di 49 anni. Gli unici che non sono di Castelvetrano sono Giacalone, nato a Tunisi ma residente nel paese del Trapanese, Pacella, che e' di Palermo, e Venezia, nato a Catania.