Natale, per il cenone e il pranzo gli italiani hanno speso 2,8 miliardi
Si annuncia un Natale super per il cibo in tavola, ovvero per le spese degli italiani per il cenone dela Vigilia e per il pranzo di Natale: si stima una spesa complessiva di 2,8 miliardi di euro (+3,7%). E a trainare, per una volta, e' il Sud: 120 euro a famiglia, il 9% in piu' del Nord. La spesa piu' bassa (98 euro) si registra invece nel Centro Italia. Lo dice un'indagine Confesercenti svolta in collaborazione con SWG su un panel di 3000 consumatori, segnalando anche l'aumento del numero di persone che festeggeranno al ristorante, e di chi cucinando a casa cerca qualita' e tradizioni locali nei negozi specializzati. Piacciono i prodotti Bio e a Km 0, si affermano le portate vegane. Dall'indagine, l'aspetto enogastronomico si delinea come la tradizione natalizia piu' rispettata e forse anche piu' gradita dagli italiani, che sia a casa, in vacanza o in un locale. Anche il vecchio adagio "Natale con i tuoi", infatti, quest'anno sembra essere un po' meno vero: a festeggiare tra le mura domestiche con amici e parenti quest'anno sara' il 78%, mentre nel 2013 era il 90%. Una riduzione dovuta ad un cambiamento di abitudini, ma anche alla ripresa.
A crescere, rispetto a cinque anni fa, sono soprattutto gli italiani che celebrano al ristorante, che passano dal 2 al 7%, e quelli che passano le feste in vacanza, che dal 3% del 2013 salgono all'11% di questo Natale. Di questi, due su tre trascorreranno la vigilia ed il pranzo in una meta italiana, mentre gli altri taglieranno il panettone all'estero, principalmente in Europa. Chi rimane a casa ed opta per un pranzo cucinato in famiglia, invece, cerca soprattutto la qualita' e le specialita' enogastronomiche locali nei negozi alimentari specializzati. Due italiani su tre (il 66%) si orienteranno, nella scelta del menu di Natale, verso la tradizione: pesce e crostacei per la Vigilia, carni e primi della tradizione per il pranzo del 25 dicembre, con brodi, fritti e dolci tipici - panettoni e pandori su tutti, meglio ancora se artigianali - come dettano le consuetudini della festa, anche e soprattutto nella dimensione locale. Ma si affermano anche i piatti vegani, che compariranno sul 13% delle tavole, e quelli bio o a km zero, scelti dal 7%. Per questi ultimi, oltre la meta' degli intervistati si dice disposto a spendere anche molto o abbastanza di piu', soprattutto al Nord, dove la percentuale di 'convinti' arriva a toccare il 56%.