Modica, progetto "Lavoro buono": venticinque storie di speranza
Venticinque interviste, undici giovani intervistatori, tante storie di 'Lavoro buono'. Grazie alla collaborazione tra la Caritas diocesana di Noto, il progetto Policoro della diocesi netina e la Libera Università dell'Educare di Messina, con il sostegno della Fondazione di Comunità Val di Noto, è stata pubblicata la ricerca dal titolo “#Cercatori di Lavoro. Alla ricerca delle buone pratiche italiane”. In sintonia con il lavoro svolto in ambito nazionale, e presentato in occasione delle Settimane sociali dei cattolici italiani a Cagliari, Progetto Policoro e Caritas di Noto hanno voluto investire in questo progetto con un chiaro intento: “Aiutare i giovani a sperare, non soltanto denunciando tanti problemi che riguardano il lavoro (cosa giusta e necessaria), ma anche aiutando a scoprire gli 'snodi' che permettono un lavoro buono, un lavoro degno, un lavoro solidale e creativo. Cercando di scoprire questi passaggi attraverso testimoni silenziosi, attraverso storie di vita, attraverso quel benessere discreto ma efficace che fa da bilancia a tanta prepotenza e indifferenza”.
Storie che raccontano anche di giovani uomini e donne che decidono di avviare un'attività commerciale per provare a realizzarsi in un settore che possa restituire loro dignità. La storia di B. che a Modica si è inventata un negozio che vende oggetti e vestiti, ma è anche un salotto sempre aperto per chi vuole curiosare o fermarsi a fare quattro chiacchiere.
“Il lavoro – si legge ancora nella sintesi – va così inventato, immaginato e sognato a qualunque età e questo lo dimostra, con la sua storia di imprenditoria, E. che dirige un agriturismo nella zona di Scicli: ma la cosa bella di questa azienda, essendo a conduzione familiare, e quindi la forza dell'azienda è stata avere uno scopo comune tutti, io, mio fratello, mio padre, mia cognata. È stato quello di portare avanti un progetto, quello di specializzarsi sempre di più in questo mondo”.
“Quest'anno la Caritas di Noto – spiega il direttore, Maurilio Assenza - a Natale propone la buona notizia che il lavoro buono è possibile. E che va cercato insieme. Natale, infatti, fa rivivere la speranza che il mondo possa rinascere. Ripartendo dallo stupore (che 3000 bambini consegnano a tutti nel presepe della città della Casa don Puglisi) e dalla speranza che ci possano essere cammini che permettono di costruire lavoro, dignità, bellezza, comunità. L'augurio diventa che nella città si risvegli il bene sopito e, come a Betlemme, si rinnovi il grande miracolo di gente che si mette in cammino per adorare un Dio che si fa vicino e avvicinarsi come uomini e donne capaci di scambiarsi doni e cercare insieme pace e giustizia”.