Mafia e droga, sequestro di beni da 600 mila euro a Palermo
La Polizia di Stato ha sequestrato un ingente patrimonio immobiliare, del valore complessivo di 600mila euro, consistente in due appartamenti a Palermo e in una villa a Trabia, riconducibili al pregiudicato palermitano Tommaso Catalano, di 56 anni. L'uomo nel dicembre del 2015, venne arrestato nell'ambito dell'operazione "Panta Rei", unitamente ad altri 38 soggetti, responsabili a vario titolo dei reati di associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione, traffico illecito di sostanze stupefacenti e detenzione illegale di armi. In particolare, Catalano, insieme al figlio Pietro e ad altri sodali, e' stato indagato per la sua appartenenza ad un'associazione dedita al traffico di sostanze stupefacenti, hashish e cocaina, tra la Campania e la Sicilia, in particolare quella del mandamento mafioso di "Porta Nuova", per il quale gestiva la rete di vendita, il procacciamento della clientela, l'importazione della droga dalla Campania ed il mantenimento dei contatti con i fornitori.
Dall'attivita' investigativa erano emersi fitti rapporti con i fornitori campani intrattenuti dal malvivente, dal figlio Pietro e da altri sodali dell'organizzazione. Dalle numerose risultanze investigative, erano stato acclarato il ruolo di spicco assunto dal Catalano e dal figlio all'interno dell'organizzazione mafiosa, proprio nella gestione del traffico di stupefacenti.
Le indagini patrimoniali hanno dimostrato come Catalano Tommaso ed i suoi familiari non disponessero di entrate lecite ed idonee per l'acquisto dei beni oggi raggiunti dal provvedimento del Tribunale di Palermo. Nonostante la situazione reddituale dichiarata dal nucleo non fosse sufficiente a garantire il sostentamento familiare, attestandosi addirittura al di sotto della soglia di poverta' assoluta, la moglie del Catalano aveva acquistato due immobili a Palermo ed una villetta nel territorio di Trabia (Pa).
(Immagine di repertorio)