Stop allo ius soli, manca il numero legale in Senato
Il presidente della Repubblica Mattarella si appresta a sciogliere le Camere, la prossima settimana. I partiti entrano dunque nel vivo della campagna elettorale. Berlusconi prepara la sfida ai Cinque Stelle, mentre il cerchio delle alleanze agita il Pd. Nell'ultima seduta prima della pausa natalizia è mancato il numero legale a Palazzo Madama e il Senato ha bruciato lo ius soli. Fissata la nuova seduta per martedì 9 gennaio. Calderoli: 'Il ddl è naufragato. Colpito e affondato. Morto e sepolto'. Sinistra in rivolta. Gotor: LeU c'era, Pd ipocrita. Radicali: Mattarella rinvii lo scioglimento delle Camere.
Stop all'esame del ddl sullo ius soli al Senato per mancanza del numero legale. L'Aula di Palazzo Madama dopo l'ok alla manovra ha iniziato la discussione sul provvedimento con l'esame delle pregiudiziali di costituzionalità. Ma, su richiesta del senatore Roberto Calderoli, il presidente Pietro Grasso ha proceduto alla verifica del numero legale dei presenti in Aula: numero che mancava. Grasso, quindi, ha fissato la nuova seduta a martedì 9 gennaio, alle 17: all'Odg "comunicazioni del presidente", ha affermato.
Il Consiglio di presidenza del Senato con il voto contrario di Laura Bottici (M5S) e di Roberto Calderoli (Lega) ha deciso di rinviare sulla vicenda dei vitalizi. "Hanno votato tutti a favore del rinvio tranne me e la Bottici - conferma Calderoli - in attesa che ci si pronunci sui ricorsi presentati alla Camera contro la delibera sui vitalizi. Neppure l'ultimo giorno di scuola si ravvedono. Dopo aver affossato il ddl Richetti e dopo aver votato contro la mia proposta di qualche anno fa per abolirli, oggi confermano che i vitalizi loro se li vogliono tenere"
Senatori Pd, aspettare decisioni su ricorsi - "In merito alla questione dei vitalizi abbiamo presentato, nella riunione di oggi del Consiglio di Presidenza, una proposta di delibera analoga a quella del marzo 2017 presentata alla Camera. Ma poichè su quella delibera pende il giudizio degli organi giurisdizionali di Montecitorio, rispetto ad una serie di ricorsi che lamentano una serie di criticità, anche sotto il profilo della legittimazione costituzionale, abbiamo deciso di aderire alla proposta della maggioranza del Consiglio di Presidenza di non votare nessun atto e di attendere la pronuncia di tali organi". Lo dichiarano in una nota Rosa Maria Di Giorgi, Linda Lanzillotta, Silvana Amati e Angelica Saggese, senatrici del Pd e componenti del Consiglio di Presidenza del Senato.