L'Ars approva con 31 voti a favore l'Esercizio provvisorio
L'Ars ha approvato il disegno di legge sull'esercizio provvisorio, limitato alle sole norme finanziarie. A Sala d'Ercole al momento del voto erano in 60. Soltanto 31 deputati hanno votato a favore del ddl. Il presidente dell'Ars Gianfranco Miccichè ha ritenuto valida la votazione, sul ddl che sarà in vigore fino al 31 marzo.
Per Miccichè, infatti, il numero legale sarebbe da calcolare in base alla presenza dei deputati in aula rilevata dai tesserini inseriti negli scranni e non dal voto effettivo del parlamentare. Oggi la soglia del numero legale era di 33 deputati. In base a questa interpretazione il presidente non ha tenuto conto che i voti erano 31, ma ha considerato i 60 tesserini inseriti dall'inizio della seduta. "Quindi per quel che mi riguarda, facendo riferimento anche dei precedenti al Parlamento nazionale, la votazione è in numero legale. E il ddl è approvato", ha detto. Dopo la decisione del presidente dell'Ars ci sono state forti proteste in aula da parte delle opposizioni.
Claudio Fava è intervenuto in Aula. "L'esercizio provvisorio del bilancio non è un fatto tecnico, è un passaggio politico significativo perchè fotografa lo stato devastato dei conti della Regione. Un motivo in più per considerare irrituale che la discussione sul primo atto del governo Musumeci abbia avuto inizio in assenza del presidente Musumeci".
"Nel merito - ha aggiunto il deputato della Sinistra - sono di imbarazzante gravità le notizie (assunte dalla stampa e non riferite dal governo) su un buco di quasi 300 milioni rispetto alle previsioni del bilancio 2017. Il finto risanamento dei conti è la prima drammatica eredità dell'amministrazione Crocetta con cui la Sicilia è chiamata a misurarsi". "Anche per queste cifre clamorosamente in rosso - prosegue Fava - appare ancora più paradossale e fuori luogo la proposta di abolire il tetto agli stipendi dei dirigenti dell'Ars".