Un anno fa a Napoli bimba ferita in una sparatoria: condanne per il pizzo
Era il 4 gennaio dello scorso anno. Si presentarono al mercato rionale della Duchesca a Napoli, a pochi passi dalla stazione centrale. Pretendevano il 'pizzo' dalla bancarelle gestite dagli africani. Dieci euro a settimana: erano loro i nuovi capi. Ma gli ambulanti si ribellarono e loro tornarono armati e fecero fuoco tra la folla. Uno degli extracomunitari fu ferito ad una gamba mentre un proiettile colpi' una bambina di 10 anni che passeggiava con il padre alla ricerca del suo regalo per la Befana. A distanza di un anno il gip di Napoli ha condannato cinque persone per estorsione, riconoscendoli colpevoli di aver imposto il pagamento del racket. Non ci sono prove per incastrarli per la sparatoria, anche perche' dalle vittime, non arrivo' nessun contributo. Hanno avuto 9 anni di reclusione a testa, rispetto ai 14 richiesti dalla Dda di Napoli, Gennaro Cozzolino, Valerio Lambiase e Antonio Sarnelli. Tre anni e sei mesi per Luciano Rippa e Gennaro Vicedomini. Quest'ultimi due erano anche loro commercianti ma segnalavano ai tre estorsori quali extracomunitari dovevano perseguire con le richieste di pizzo. I tre, secondo l'accusa, sono ritenuti tutti vicini al gruppo dei Mazzarella, all'epoca dei fatti in contrasto con i Sibillo-Corallo proprio per la redditizia gestione delle estorsioni nella zona del mercato della Duchesca: 14mila euro al mese. Per i pentiti si tratta di incassi che vengono usati per il pagamento degli 'stipenti' agli affiliati in carcere e alle loro famiglie.