Operazione "Montagna" ad Agrigento, sequestrato mezzo milione
Poco meno di 500 mila euro. A tanto ammonta il denaro contante trovato dai carabinieri in seguito alle perquisizioni eseguite nell'ambito dell'operazione "Montagna" eseguita nella provincia di Agrigento con l'arresto di 57 persone, tra cui il sindaco di San Biagio Platani. Per gli inquirenti il contante sequestrato sarebbe un altro elemento a carico degli indagati che risulterebbero tutti disoccupati. "La piu' imponente operazione eseguita ai danni delle cosce del territorio di Agrigento" l'ha definita il capo della Procura di Palermo e coordinatore della Dda, Francesco Lo Voi. Secondo i magistrati antimafia infatti Cosa nostra agrigentina e' "attiva e vitale". E "controlla" ogni attivita' commerciale e imprenditoriale. I soldi rinvenuti sarebbero il frutto dell'attivita' criminale posta in essere dalle famiglie del mandamento "della montagna: estorsioni, truffe aggravate e attivita' illecite legate alle scommesse. 49.200 euro sarebbero riconducibili a Domenico Maniscalco, della famiglia mafiosa di Sciacca; poco piu' di 230 mila euro a Giuseppe Luciano Spoto, 79 anni, reggente del mandamento della montagna e ai figli Massimo (40 anni) e Vincenzo (42 anni). Duecentomila euro sono stati sequestrati a Vincenzo Mangiapane, 64 anni, Vincenzo Mangiapane, 53 anni e all'omonimo di 47 anni. Mentre a Giuseppe Blando, 54 anni, della famiglia mafiosa di Favara, sono stati sequestrati 17.800 euro. Le indagini sono state condotte dai carabinieri in raccordo con i sostituti della Direzione distrettuale antimafia Claudio Camilleri, Geri Ferrara e Alessia Sinatra coordinati dal procuratore capo Francesco Lo Voi e dall'aggiunto Paolo Guido.