Maltrattamenti in famiglia, trentaduenne di Noto finisce in carcere
Gli agenti del commissariato di Noto, hanno arrestato un netino di 32 anni per maltrattamenti. L'uomo nel novembre 2017, veniva sottoposto al divieto di avvicinamento ai genitori ed alla convivente per la sua condotta di maltrattamento reiterata negli anni manifestatasi in continue vessazioni psicologiche, offese, aggressioni fisiche specie nei confronti della compagna e con una veemenza tale da procurale serie lesioni personali. Nelle settimane successive all’esecuzione, l’uomo dimostrava da subito una completa renitenza ed indifferenza al rispetto della misura. L’attività d’indagine permetteva di riscontrare le costanti violazioni del divieto da parte dell’uomo che in più circostanze si presentava sotto casa dei genitori e della compagna ponendo in essere condotte violente tradottesi anche in percosse nei confronti del padre. Con un significativo innalzamento della pericolosità del suo comportamento, iniziava tramite numerosi messaggi telefonici , inoltrati anche tramite l’applicativo whatsApp, ad importunare la convivente per l’ottenimento di denaro contante col quale provvedere a saldare i debiti accumulati per l’acquisto di cocaina del quale è assuntore. Le pressanti richieste di dazione di denaro mettevano duramente alla prova la donna che, per evitare mali peggiori ed azioni sconsiderate già paventate dall’uomo, si determinava a pagare. Ai primi di gennaio, l’uomo creava panico tra i residenti gridando, imprecando e facendo rumori molesti. Una Volante del Commissariato interveniva sul posto raccogliendo le confidenze dei vicini i quali riferivano che la loro vita era ormai impossibile da quando l’uomo si era trasferito nell’appartamento dello stabile, peraltro di proprietà dei suoi genitori ed occupato contro la loro stessa volontà.
L’uomo si mostra incapace di gestire la sua vita relazionale e privata. A distanza di pochi giorni, violando la misura, veniva sorpreso nell’abitazione dei genitori dove si era presentato per pretendere soldi e vistosi scoperto davanti agli agenti scoppiava in una crisi di pianto verosimilmente dovuta all’astinenza da stupefacente. Per tali ragioni, considerato il dominio psicologico al quale aveva sottoposto le vittime, incapaci di fronteggiare ed opporsi alla sua incontrollabile condotta, veniva redatta nuova informativa di reato chiedendo l’immediato aggravamento della misura del divieto di avvicinamento in custodia cautelare in carcere, unica misura idonea a scongiurare il rischio di recidiva risultando altre misure insufficienti a garantire la sicurezza delle persone offese. Raggiunto nella sua abitazione, l’uomo, nella mattinata di ieri, veniva dichiarato in stato di arresto in esecuzione dell’ordinanza di custodia carceraria emessa dal Gip ed accompagnato presso la casa circondariale di Cavadonna a disposizione dell’AG.