Elezioni, Bartolo rinuncia: "Amo Lampedusa, ha bisogno di me"
"Resto a Lampedusa e la mia rinuncia a candidarmi in Parlamento non e' un passo indietro, ma uno avanti in direzione di quest'isola che amo e dei migranti a cui mi sento vicino. I problemi restano, gli sbarchi continuano, le questioni sono ancora aperte: non posso andarmene". Lo dice all'AGI il responsabile medico di Lampedusa Pietro Bartolo che Liberi e uguali di Pietro Grasso aveva voluto nelle sue liste per le Politiche. La cosa era fatta, ma lui ha rinunciato. "E' un atto d'amore per Lampedusa - aggiunge - sono stato molto combattuto, stanotte non ho dormito. Poi ho parlato con gli amici di Leu, sono rimasti molto dispiaciuti, ma mi hanno capito. Ho spiegato che ritengo piu' utile e corretto in questo momento restare qui, almeno per ora. Nessun e' indispensabile, ma il mio posto e' qua. Gli sbarchi continuano, ripeto, e poi non potrei stare lontano dalla mia attivita' che svolgo da 30 anni. Continuero' a fare il mio lavoro e a sostenere al contempo il progetto di Leu in cui credo, convinto che, loro da Roma e io qui, potremo insieme fare il bene di questa comunita', dando risposte concrete al fenomeno della migrazione". Spiega che sulla sua decisione "hanno pesato anche gli ultimi fatti", dal gesto disperato di un giovane migrante che si e' tolto la vita, alle recenti tensioni nell'hotspot, fino alla denuncia del Garante nazionale che ieri ha parlato di struttura ridotta a un carcere e di situazione che crea sconcerto e inquietudine. "Resto ambasciatore di questa isola - conclude - e delle sue aspirazioni, della sua voglia di futuro e di accoglienza: e' la mia dichiarazione d'amore per Lampedusa".