Attacchi hacker a testata web siciliana,"Sistema faccia quadrato"
"Non e' mai accaduto che in Sicilia si verificasse un attacco simile a un sito di informazione, con questa insistenza, perpetrato per dodici giorni di seguito. Non ci riteniamo vittime di mafia, la mafia non c'entra niente. Semmai c'entra la mafiosita' con cui questi attacchi vengono ripetuti". A lanciare l'allarme sugli attacchi al sito di informazione "ilgazzettinodisicilia.it", da quasi due settimane bersaglio di pirati informatici, e' il direttore della testata Angelo Scuderi nel corso di una conferenza stampa nella sede del giornale a piazza Castelnuovo, a Palermo. All'incontro hanno preso parte, tra gli altri, il presidente dell'Ordine dei giornalisti di Sicilia Giulio Francese, e il segretario regionale dell'Unione cronisti Andrea Tuttoilmondo.
I primi episodi sono iniziati in 25 gennaio, spiega Scuderi, con il sito oscurato per pochi minuti, un modo "per testare la capacita' di difesa del sistema". Poi, dal 27 sono proseguiti ininterrottamente per dodici giorni, sempre a partire dalle 11, e con interruzioni del servizio mediamente per circa 6 ore in tre fasce orarie, con il piu' violento sabato scorso, circa 7 ore di stop. "L'incontro di oggi e' l'occasione per fare il punto sulla debolezza del sistema che noi utilizziamo e che presenta molte falle -prosegue Scuderi- Nel nostro caso ha prodotto un danno d'immagine perche' l'utenza non capisce cio' che accade e anche da un punto di visto economico, per i nostri investitori. Un problema che riguarda tutto il sistema di informazione che viaggia sul web e che oggi deve fare quadrato. Noi abbiamo denunciato, ma sappiamo che molti altri siti di informazione sono stati attaccati, seppur con minore violenza, e non hanno sporto denuncia. E questo e' un aspetto insidioso che evidenzia sfiducia nei riguardi della polizia postale".
Il presidente dell'Ordine dei giornalisti di Sicilia, che ha espresso vicinanza ai colleghi, ha posto l'accento su un fenomeno fino a oggi, forse, troppo a lungo trascurato: "In campagna elettorale eravamo concentrati su altri rischi come le 'fake news', sottovalutando altre insidie della rete, come gli hacker che, con attacchi virulenti, ci colgono impreparati. Casi come questo devono indurci a riflettere: e' un problema che riguarda tutti e che non possiamo ignorare. Si tratta di reati gravi che andrebbero puniti piu' severamente perche' cosi' si colpiscono la liberta' di stampa e il diritto del cittadino a essere informato correttamente. E' un reato grave -ha aggiunto- c'e' una denuncia in corso e abbiamo la massima fiducia nei confronti delle forze ordine, ma si impone una riflessione e tutti insieme, anche come Ordine, dobbiamo ragionare per individuare delle contromisure per difenderci". Per Tuttoilmondo, infine, andrebbe rivisto e aggiornato "il quadro normativo se non addirittura costruito ex novo. In questa fase storica stiamo vivendo un passaggio determinante. L'informazione ormai viaggia soprattutto via internet ed e' fondamentale che ci sia da parte della legislazione un passo in avanti. L'aspetto piu' odioso e' che capita spesso che da queste indagini viene fuori che gli autori di certi episodi sono legati alla concorrenza".