La Sicilia turistica si presenta alla Bit di Milano: "Isola in crescita"
La Sicilia turistica si presenta alla Bit di Milano. "Abbiamo finalmente capito che non possiamo vivere di rendita - ha detto il governatore Nello Musumeci ai giornalisti radunatisi nello stand dedicato all'Isola - il turista non si aspetta in Sicilia, va cercato a casa propria, serve una nuova strategia turistica. Abbiamo la materia prima, ma abbiamo perso alcuni appuntamenti importanti e, nonostante la distrazione degli anni passati, la Sicilia continua a restare una terra di forte attrazione: tra le regioni italiane e' quella alla quale guardano con maggiore interesse gli stranieri". Gli stranieri hanno anche scoperto, ha sostenuto il governatore, la bellezza dei borghi siciliani, delle case in campagna: "Un 20% in piu' di prevede per il 2018. E poi le citta' d'arte: Palermo e' si' la capitale della cultura 2018, ma e' la sintesi di tutta la Sicilia, in Palermo si riconoscono tutti i comuni perche' ognuno ha qualcosa da offrire ed esprimere". Certo deve essere affrontato con decisione il nodo dei trasporti e "siamo impegnati, a esempio, a risolvere il problema della continuita' territoriale perche' servono tariffe accessibili per potere arrivare in Sicilia. Abbiamo stretto rapporti con Israele, Cina, Russia, Canada e Malta. La Cina punta su nuove rotte per Palermo".
La Regione guarda a nuovi segmenti come il turismo religioso: "Cosi' - spiega Musumeci - abbiamo attivato un tavolo con la Conferenza episcopale siciliana". E poi il turismo sociale, della terza eta', il turismo bellico: "Ce lo insegnano la Normandia, l'Egitto, la Russia; la Sicilia conserva ancora le testimonianze della prima battaglia europea, della seconda guerra mondiale, testimonianze ancora intatte e incontaminate e Catania ospita il piu' grande museo storico della seconda guerra mondiale dopo quello di Londra, sullo sbarco in Sicilia". Si tratta pure di promuovere la Targa Florio e va ripresa la storica corsa dell'Etna che richiama 100.000 appassionati di automobilismo. Per non parlare di una enogastronomia che privilegi la qualita', con un marchio di qualita' che identifichi le trattorie e ristoranti. "Stiamo promuovendo i comuni - ha continuato Musumeci - perche' acquisiscono titoli e dopo Palermo puntiamo su Agrigento come capitale della cultura del 2020. Il governo dara' un milione di euro agli enti che conquisteranno titoli. E il primo milione lo incassera' Palermo". Manca un logo: non e' possibile, per il governatore, che una regione come la Sicilia "debba affidarsi all'autonomia di tanti attori pubblici e privati: serve un coordinamento, una rete, un marchio unico per l'attivita' promo-pubblicitaria. Ne ho pensato uno: 'Sicilia, il paradiso in terra'. Attiveremo i ragazzi delle Accademie delle belle arti perche' con un concorso di idee realizzino un logo". Insomma, conclude il governatore, "siamo sulla buona strada. La Sicilia puo' fare del turismo il secondo settore portante della propria economia, dopo l'agricoltura di qualita'. Puo' svolgere un ruolo di primo piano nel bacino euro-afro-asiatico".