Nigeriane ridotte in schiavitù, quattro condanne a Palermo
Quattro stranieri condannati dal gup di Palermo Marco Gaeta con l'accusa di avere reclutato donne che, giunte in Italia, venivano obbligate a prostituirsi. Il giudice ha accolto le richieste della pubblica accusa - i pm Calogero Ferrara e Giorgia Righi - condannando John Osaro (alias Vivian) a 10 anni di reclusione; Emon Collins (alias Ese) a 7 anni; Egwuy O Peter (alias Agbor) a 7 anni e Irogbenit Bright (alias Efe) a 2 anni di reclusione. Il gup ha inoltre disposto multe da 33.400 euro ciascuno per Osaro, Collins e O Peter. Duemila euro di multa per Bright. Le accuse contestate dalla Procura erano associazione a delinquere finalizzata alla tratta di persone, alla riduzione in schiavitu', allo sfruttamento della prostituzione, al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.
L'indagine del Gico della Guardia di Finanza risale al giugno 2016 quando venne scoperta una organizzazione - tra Palermo, Agrigento, Napoli e Reggio Calabria - che prometteva lavoro a ragazze nigeriane che, sotto ricatto, finivano nel giro della prostituzione. In alcuni casi furono utilizzati riti woodoo e alcune furono anche drogate.