Sevizie e abusi anche su minore, prete arrestato a Casapesenna
Comparira' alle 14,30 di oggi davanti al gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Ce), per l'interrogatorio di garanzia, don Michele Barone, il prete del Tempio di Casapesenna finito in carcere il 24 febbraio con l'accusa di violenza sessuale aggravata e maltrattamenti anche su minori, in particolare di una ragazzina di 14 anni con problemi psichici su cui il sacerdote praticava, a suo dire, esorcismi; riti medioevali e raccapriccianti per i pm. Tra l'altro don Michele non era un esorcista 'autorizzato' dalla Chiesa.
Nell'inchiesta coordinata dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, anche i genitori della ragazzina, Cesare Tramontano e Lorenza Carangelo, che avrebbero assistito e partecipato ai soprusi commessi sulla figlia, e Luigi Schettino, il dirigente di Polizia di Caserta che cerco' di convincere la sorella maggiore della ragazzina a ritirare la denuncia nei confronti del prete. Schettino e' considerato dalla procura un adepto della setta di don Michele. Tutti e tre sono finiti ai domiciliari. "Uno scenario inquietante", cosi' definito dal procuratore Maria Antonietta Troncone, quello venuto fuori durante le indagini nel corso delle quali sono state ascoltate diverse donne che hanno raccontato di essere state abusate sessualmente e ad avere rapporti sessuali con il prete durante i riti di esorcismo. Ma gli abusi sarebbero avvenuti non solo durante i riti nella chiesetta dietro al Tempio di Casapesenna, ma anche in occasione di viaggi di pellegrinaggio organizzati da don Barone a Medjugorie. Qui le ragazze sarebbero state costrette a dormire nel letto con lui e la sua amante, la sua segretaria.
Secondo l'accusa, il prelato avrebbe anche fatto interrompere le cure farmacologiche ad alcune donne affette da gravi patologie e le avrebbe obbligate a denutrirsi. Le donne sarebbero state manipolate psicologicamente con la minaccia che, nel rifiuto, sarebbero state "punite dalla Madonna e i Santi". Le indagini della procura al riguardo non sono terminate con l'arresto; gli inquirenti stanno vagliando altri aspetti e ascoltando altre donne. In particolare, all'attenzione degli inquirenti e' sul denaro a disposizione del prete - cugino di un collaboratore di giustizia ex braccio destro del boss Michele Zagaria - che sarebbe anche proprietario di un albergo a Medjugorie e che amava vivere nel lusso. Il prete era stato sospeso dalla Curia di Aversa gia' prima dell'arresto, dopo un servizio della troupe delle Iene. Oggi, assistito dall'avvocato Carlo Taormina che difende anche i genitori della 14enne, raccontera' la sua versione dei fatti.