Amianto: morte operaio Palermo, chiesto giudizio per 2 dirigenti
La procura di Termini Imerese ha chiesto il rinvio a giudizio e l'emissione del decreto che dispone il giudizio nei confronti di due vicedirettore del Compartimento Enel di Palermo per la morte di un operaio specializzato di squadra, presso la centrale Termoelettrica Enel di Termini Imerese dall'1 ottobre 1970 al 19 dicembre 1983, deceduto per un mesotelioma maligno epitelioide il 16 gennaio 2010 perche' esposto ad amianto. L'Inail ha riconosciuto l'origine professionale della malattia accogliendo le richieste dell'avvocato Ezio Bonanni con liquidazione della rendita in favore della vedova. La vedova e gli orfani si costituiranno parte civile per chiedere il risarcimento dei danni. Come si legge nella richiesta di rinvio a giudizio, l'operaio, durante lo svolgimento delle ordinarie mansioni lavorative, e' stato esposto a polveri e fibre di amianto in assenza di strumenti di prevenzione tecnica e protezione individuale. L'Osservatorio nazionale amianto si costituira' parte civile per sostenere i familiari della vittima. "Il caso non e' isolato - dice l'avvocato Ezio Bonanni, presidente dell'Ona - in tutta la Sicilia e' stato fatto uso di amianto e quindi sono numerosissimi i casi di decesso e purtroppo il picco ci dovra' essere nei prossimi anni, ed e' per questi motivi che abbiamo chiesto al piu' presto l'istituzione del centro di riferimento per la diagnosi, terapia e cura di queste malattie presso l'ospedale Muscatello di Augusta, come imposto dalla legge regionale 10 del 2014, purtroppo non attuata". "Spero e mi auguro - dice la figlia del lavoratore - che venga fatta giustizia per la morte di mio padre e che la magistratura possa accertare eventuali responsabilita'. La giustizia non riportera' in vita mio padre, ma spero che la Regione istituisca al piu' presto il centro di cura di queste malattie perche' la situazione qui e' veramente drammatica".