Modica, il 7 aprile in piazza Matteotti l'appuntamento con "Crisci ranni"
Con all'avvicinarsi della Pasqua, si avvicina anche l'appuntamento che è ormai una tradizione per la città di Modica. Sabato 7 aprile, in piazza Matteotti, si rinnoverà l'antico rito 'Crisci ranni'. In questi mesi, con i ragazzi delle scuole della città, si è riflettuto sul tema di 'Crisci ranni' di quest'anno, che prende spunto da una frase di don Lorenzo Milani. 'I care, le parole che ci fanno crescere'. Per i bambini, i ragazzi e i giovani della città è stato proposto un cammino per prepararsi a questo momento.
“I cantieri educativi, nel 50° della morte di don Milani – spiega il direttore della Caritas diocesana di Noto, Maurilio Assenza - hanno fatto proprio questo motto volendo sperimentare percorsi che riscoprono e restituiscono il valore del prendersi cura dei più piccoli, dei giovani e della città, attraverso lo strumento della 'parola' che per don Milani è la 'chiave fatata' che apre tutte le porte e che per noi diventa fondamentale per crescere. 'I care' è il motto intraducibile dei giovani americani migliori, 'me ne importa, mi sta a cuore'. È il contrario esatto del motto fascista 'me ne frego'. Nella scuola di don Milani, insieme alla relazione, è centrale la parola. La scuola deve dare la parola... Quella parola che ci fa eguali”.
È stata proposta la lettura di una fiaba (ovviamente con un cammino pensato sulla base dell'età degli studenti), quella dei fratelli Grimm “Jorinda e Joringhello”. Dalla fiaba si è tratta ispirazione per gli aspetti operativi che hanno permesso ai bambini e ai ragazzi di elaborare una riflessione personale e di dare il loro contributo creativo alla celebrazione del rito. L’appuntamento è per le ore 17 di sabato 7 aprile in piazza Matteotti. Qui, dopo la reciproca accoglienza, sarà rappresentata la fiaba “Joringa e Joringhello” che ha al centro la forza liberante delle parole di benedizione. Alle 18, al suono delle campane “della resurrezione”, saranno lanciati in alto i bambini augurando loro Crisci ranni! Si continuerà quindi a far festa.