USURA BANCARIA E TRUFFE A DANNO DEI CLIENTI
È di poche settimane fa la notizia che quattro persone sono state arrestate per truffa ai danni di persone indebitate con banche e società finanziarie. I quattro, fra cui due avvocati, operavano nelle provincie di Messina e Catania, spacciandosi per esperti in contenziosi bancari e promettendo ai malcapitati di far loro recuperare ingenti somme dalle banche. L’impianto della truffa era semplicissimo. Uno dei quattro, attraverso la propria rete di conoscenze, contattava persone in difficoltà con le banche, faceva intendere che grazie alla normativa contro l’usura bancaria (la legge 108/1996) avrebbero potuto recuperare somme illegittimamente pagate alle banche sotto forma di interessi spropositati, spese e commissioni varie, le metteva in contatto con i complici e il gruppo si faceva anticipare somme in denaro contante che andavano dai mille ai dodicimila Euro, a seconda dell’entità delle cause che, hanno scoperto gli inquirenti, non venivano mai neanche iscritte a ruolo. Approfittare dello stato di bisogno di chi rischia di farsi togliere la casa perché non è in condizioni di pagare le rate del mutuo, è purtroppo una piaga molto diffusa e risulta che anche nella nostra provincia siano in azione personaggi altrettanto privi di scrupoli, che agiscono in modo simile a quello appena descritto. Come difendersi? Occorre sempre diffidare di chi promette risultati mirabolanti, perché anche se la Legge 108/1996 definisce chiaramente il reato di usura bancaria e stabilisce le sanzioni per le banche che applicano interessi eccessivi, come in qualunque altro campo bisogna tenere conto della varietà delle situazioni, che non permettono di prevedere in anticipo come si concluderà un eventuale giudizio. È inoltre buona norma non consegnare mai denaro contante agli intermediari, ma servirsi di mezzi di pagamento “tracciabili”, cioè usare assegni intestati allo stesso intermediario o all’avvocato, oppure pagare con bonifico bancario. I soggetti in malafede insisteranno per ricevere contanti, facendo intendere che il pagamento con assegno o bonifico li “costringe” ad applicare l’IVA, facendo aumentare il costo. Ma è sempre meglio pagare un po’ di più e avere una fattura o ricevuta piuttosto che usufruire di uno sconto che può costare molto caro se si ha a che fare con malintenzionati che prendono i soldi e scappano. Un altra figura molto importante è il consulente che dovrà redigere la perizia di parte. Chi mette in atto queste truffe vende, per così dire, il “pacchetto” completo, facendo intendere che nelle somme pagate è compreso anche il costo della perizia. Il perito può non esistere affatto o essere un ignaro professionista che finisce per essere truffato anche lui. È bene allora farsi dire nome e cognome del perito e verificare che esiste ed opera veramente in quel campo. Anche quando lo si sceglie personalmente è meglio affidarsi a periti che siano iscritti all’albo dei Consulenti tecnici d’Ufficio (CTU) del tribunale. Meglio ancora incontrarlo e farsi spiegare bene in cosa consistono gli illeciti e se sono di rilevanza tale da giustificare il costo di una causa. Insomma, prima di affidarsi a gente che può peggiorare ulteriormente situazioni già disperate, per di più pagandole, è meglio accertarsi bene della loro serietà.
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