Modica, Cavallino: "Le case si diano prima ai nostri cittadini e non agli stranieri"
Riceviamo e pubblichiamo la lettera che Tato Cavallino, consigliere comunale di Modica, indirizza al presidente della Regione Nello Musumeci e all'assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone.
"In questi anni la questione abitativa è diventata una vera emergenza, la mancanza di lavoro ha fatto si che sempre più persone non siano riuscite a pagare gli affitti e i mutui. Il problema nel problema è anche la mancata realizzazione di nuovi alloggi popolari mentre l’aumento di extracomunitari ha fatto si che nelle graduatorie redatte dai vari enti, anche Modica non è stata da meno, si registrano massicce presenze di stranieri che occupano i primi posti. Ritengo, pertanto, necessario ed improcrastinabile da parte del Governo Regionale la rimodulazione dei criteri per la predisposizione dei bandi di assegnazione dei singoli comuni in quanto le norme tutt'ora utilizzate dai comuni si riferiscono a quelle indicate dalla Regione nei primissimi anni novanta per cui possiamo affermare che sono criteri anacronistici che non rispecchiano assolutamente gli anni attuali e le nuove problematiche.
Attualmente i criteri di assegnazione di punteggio si basano soprattutto sul numero dei figli e sul reddito; l’evidente calo delle nascite in Italia in generale ed in Sicilia in particolare, visto il perdurare della crisi economica, ha portato vantaggio agli immigrati che peraltro indicano nel loro stato di famiglia familiari non di primo grado. Ovviamente il mio non è un discorso razzista ma evidenzia la necessità di tutelare i nostri concittadini sempre più alla ricerca di un alloggio popolare.
Sarebbe necessario cercare di limitare la possibilità di poter partecipare al bando di assegnazione da parte degli extracomunitari in riferimento al periodo di residenza in un comune, rivedere le direttive sul reddito, cercando anche di introdurre alcuni criteri utilizzati per la morosità incolpevole. La situazione è diventata sempre più critica da quando tutti gli IACP siciliani sono commissariati; oltre 5 anni di mancata progettualità e nuove costruzioni. E’ opportuno, a questo punto, rivedere ma al contempo inserire nella nuova finanziaria regionale le somme necessarie per la costruzione di nuovi alloggi equamente distribuite nelle varie provincie, evitando di fare come si è sempre fatto in tutti questi anni di far risultare la provincia di Ragusa “la cenerentola” della Sicilia. Aprire un tavolo di confronto e concertazione, un altro passo da fare, per individuare nei vari prg degli enti locali zone dove poter costruire; Modica, peraltro, ad oggi ne è sprovvista…Nelle more di tutto ciò predisporre delle misure congrue affinchè anche costruttori privati proprietari di alloggi non venduti, causa la crisi, possano avviare un percorso di affitto agevolato con futura vendita, rifacendosi alla legge regionale 15.del 1986, o fare si che la regione Siciliana si carichi del tutto o in parte gli interessi per mutui di acquisto per la prima casa. Infine visto che i comuni non hanno saputo dare in questi anni delle risposte concrete, pensare alle tante famiglie sfrattate dalle azioni giudiziarie, dando loro una giusta risposta, predisponendo un vero piano di emergenza."