Compravendita di voti a Catania, dodici indagati: anche Riccardo Pellegrino
Riccardo Pellegrino, attuale consigliere comunale di Forza Italia, e' indagato dalla Procura di Catania per corruzione elettorale: e' accusato di avere elargito denaro per la compravendita di voti pagati 50 euro l'uno nelle passate consultazioni regionali di novembre, nelle quali e' stato candidato a deputato ottenendo piu' di 6 mila voti, ma non riuscendo ad essere eletto. Nell'inchiesta gli indagati sono in tutto dodici e tra questi oltre a Riccardo Pellegrino e suo padre Filippo, spiccano i nomi degli ex sindaci di Aci Catena e Mascali, Ascenzio Maesano e Biagio Susinni, tutti raggiunti dall'avviso di fine indagine. Cinque sono gli episodi ricostruiti dalla procura distrettuale in cui emerge il reato di corruzione elettorale. Il primo tira in ballo Maesano e Susinni accusati di avere messo in contatto Riccardo Pellegrino con tale Giuseppe Panebianco per consentire la compravendita di voti e mantenere cosi' l'influenza di Maesano sul territorio di Aci Catena. E cosi' Pellegrino Riccardo assieme al padre Filippo avrebbero consegnato a Giuseppe Panebianco e Ivan Andrea Guarrera, personaggi minori della politica locale, 3 mila euro in cambio di un numero imprecisato di voti per 50 euro a voto. Nel secondo episodio analogo altro episodio di corruzione elettorale: mille euro a Orazio Cutuli referente sempre per il comune di Aci Catena. Per il terzo episodio Riccardo Pellegrino avrebbe promesso 1300 euro ad Antonino Castorina tramite Orazio Cutuli per l'organizzazione di un evento nel comune di Aci Catena al fine di ottenere consensi elettorali, soma di denaro effettivamente corrisposta dopo le elezioni regionali. Quarto episodio: questa volta la somma di denaro in cambio di voti era imprecisata e sarebbe stata consegnata a Gesualdo Briganti tramite Biagio Susinni e Santo Gulisano e riguardava i bacini elettorali di Aci Catena e Vizzini. Quinto e ultimo episodio: sempre Pellegrino avrebbe consegnato una somma a Salvatore e Antonino Di Benedetto per compravendita di voti tra Catania e Ramacca. Questo l'elenco degli indagati: Gesualdo Briganti, Antonino Castorina detto "Lillitta", Orazio Sebastiano Cutuli, Salvatore e Antonino Di Benedetto, Ivan Andrea Guarrera, Salvatore Gulisano, Ascenzio Maesano, Giuseppe Panebianco, Filippo e Riccardo Pellegrino e Biagio Susinni.
Riccardo Pellegrino, il principale indagato a Catania per corruzione elettorale, nell'ambito della vasta inchiesta in cui sono coinvolti anche due ex sindaci, piu' volte ha fatto parlare di se' per la sua dichiarata amicizia con Carmelo Mazzei, figlio incensurato del boss Nuccio Carcagnusu. Meno di un mese fa ha dichiarato di volersi candidare a sindaco di Catania. E lo ha fatto postando su Facebook un messaggio in cui scriveva: "Voglio stare accanto a chi ha di bisogno, dall'indigente al ricco, dal borghese al lavoratore onesto, da San Cristoforo al corso Italia voglio essere di tutti e non di qualcuno, voglio essere il sindaco del popolo, questo popolo che il mio cuore ama, questo popolo che ha necessita' di ascolto e concretezza, attenzione e discernimento, onesta' e magnanimita'". Di Riccardo Pellegrino, lo scorso ottobre, si era anche occupato la Commissione regionale antimafia a causa dei problemi giudiziari del fratello Gaetano. Quest'ultimo era stato arrestato nel blitz Ippocampo, ed e' sotto processo perche' ritenuto uno degli uomini di fiducia del capomafia Nuccio Mazzei.
Sono due i faldoni d'inchiesta aperti dalla Procura distrettuale di Catania. Il primo contesta il voto di scambio, e per cui sono in corso perquisizioni da parte della Dia, e un'altra che ipotizza la corruzione elettorale che e' gia' nella fase della conclusione delle indagini preliminari a carico di 12 indagati, fra cui l'ex candidato di FI alle ultime Regionali Riccardo Pellegrino e i due ex sindaci di Aci Catena e Mascali. Fari accesi sulla campagna elettorale per le scorse Regionali.