Al via la mostra "Il Cristianesimo a Siracusa e nel territorio"
Il museo “Paolo Orsi” di Siracusa arricchisce le sue collezioni con il completamento di un nuovo settore. Verrà inaugurata domani alle 17.30 la mostra permanente dal titolo “Il Cristianesimo a Siracusa e nel territorio”, una tra le iniziative direttamente promosse dall’Assessorato dei Beni Culturali della Regione Sicilia.
“Il tema della mostra - spiega Maria Musumeci, responsabile del Polo Archeologico di Siracusa e curatrice dell’esposizione - è indicato nello stesso titolo e si prefigge di raggiungere due finalità: presentare le problematiche del Cristianesimo a Siracusa e nel territorio ibleo e completare il percorso espositivo del Settore F del Museo Archeologico Paolo Orsi. Siracusa, come è noto, conserva le più estese ed importanti catacombe dopo quelle di Roma, come è documentato dal numero dei coemeteria e dall’elevato numero delle epigrafi. Oltre a quella di S. Giovanni, che è certamente la più famosa, posteriore alla pace costantiniana del 313, sono presenti a Siracusa altre catacombe, articolate e complesse, già dal III secolo, che continuano ad essere utilizzate fino al V secolo ed anche oltre, che si differenziano da quelle del suburbio. Se la catacomba di S. Giovanni è stata già presentata con la ricostruzione della rotonda di Adelfia da dove proviene il famoso sarcofago, che le dà il nome, altre e più antiche catacombe, i cui reperti vengono in gran parte esposti per la prima volta, sono attestate nella città. La catacomba di Vigna Cassia, quella di S. Lucia e gli ipogei ubicati nella fascia del territorio che, dall’area settentrionale dell’antica Acradina, si estende fino alla c.d. Tomba di Archimede, dimostrano che Siracusa continuava ad essere un importante centro anche quando ormai aveva perduto il ruolo politico centrale di un tempo. La presenza di cimiteri cristiani conferma la forte impronta religiosa della città, dove, secondo la tradizione, S. Paolo è giunto prima del suo arrivo a Roma per subire il martirio ed è inoltre attestata dal culto della martire Lucia e dalla presenza del proto vescovo Marciano. Trovano ampio spazio nella mostra anche le testimonianze relative a numerose località del territorio di Siracusa ed in generale degli Iblei che, con le proprie caratteristiche, contribuiscono a dare il panorama di una realtà complessa ed articolata.
I materiali esposti, quali ceramiche, lucerne, oggetti in bronzo, in vetro, ma anche affreschi, transenne, epigrafi, presentati con un ricco apparato didattico, permettono di far conoscere gli aspetti di un ambito sociale, culturale e religioso, nel quale sopravvivono iconografie e connotazioni del mondo pagano, ma interpretati e vissuti secondo nuovi modelli e dove è ancora forte ed incisiva la presenza della lingua greca”.