Processo Stato-mafia a Palermo, Lipari: "Mannino? Inavvicinabile"
Non avvicinabile dal punto di vista politico, ma comunque inserito nella lista dei referenti di Cosa nostra. Pino Lipari, ex geometra dell'Anas considerato vicinissimo a Bernardo Provenzano, racconta al processo di appello contro Calogero Mannino, giudicato in abbreviato da solo per la trattativa stato-mafia, "il sacrificio" che lo stesso capomafia gli avrebbe chiesto, dopo la sua scarcerazione al termine della espiazione della condanna del maxiprocesso. Provenzano cioe' avrebbe imposto a Lipari, nel dicembre del '92, di incontrare a Roma Vito Ciancimino, l'ex sindaco mafioso di Palermo, in quel periodo anche lui in liberta'. Dal colloquio, secondo quanto ha raccontato oggi Lipari alla prima sezione della Corte d'Appello di Palermo, emerse che Ciancimino avrebbe voluto parlare direttamente con "il primario", cioe' Salvatore Riina, e non con "l'aiuto", lo stesso Provenzano.
In un incontro successivo, risalente al 2002, l'ex geometra avrebbe appreso da Antonino Cina', uno degli imputati del processo - attualmente in fase di decisione da parte della Corte d'Assise di Palermo, riunita nel bunker di Pagliarelli da lunedi' - che la mafia aveva temuto che le richieste di incontri fatte da Ciancimino fossero finalizzate alla cattura dei boss. Nella sua deposizione il teste ha parlato anche di trattativa e "papello", la lista di richieste che Riina avrebbe fatto avere a Cina' perche' la consegnasse a Vito Ciancimino, cosa che il medico, sempre nell'incontro del 2002, avrebbe confermato allo stesso ex imprenditore. Fra le richieste l'abolizione del 41 bis, tema che aveva visto, secondo la ricostruzione dell'accusa, Mannino fare pressioni sull'allora vice capo del Dap, il dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, Francesco Di Maggio, per l'attenuazione o il non rinnovo delle misure di sottoposizione al carcere duro riguardanti i mafiosi. Mannino, sempre secondo Lipari, non sarebbe stato avvicinabile con riferimento alle sue nette posizioni politiche, adottate nel 1983, quando al congresso regionale della Dc, tenuto ad Agrigento, mise in minoranza e condanno' all'emarginazione Ciancimino.