Sicilia, Musumeci: "272,5 milioni per mettere in sicurezza le scuole"
In campo nei prossimi mesi in Sicilia 272,5 milioni di euro per gli edifici scolastici. Fondi che derivano in parte dal Po Fesr 2014/2020, 82 milioni dal Piano per le infrastrutture previste dall'Unione Europea, la restante parte, circa 190 milioni, sono fondi dello Stato, e coprono interamente la progettazione degli interventi. "Nonostante le cornacchie stiamo lavorando con grande impegno; pensare che fra un anno le scuole siciliane potranno essere inserite in un piano di adeguamento ci conforta tantissimo", dice il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci nel corso di una conferenza stampa a Palazzo d'Orleans, per illustrare il piano di investimenti dell'edilizia scolastica nell'Isola. Presenti anche l'assessore all'Istruzione e formazione professionale, Roberto Lagalla e l'assessore alle Autonomie locali e la funzione pubblica Bernadette Grasso.
La nuova programmazione degli interventi in materia di edilizia scolastica e' destinata a mettere in sicurezza gli istituti, principalmente sotto il profilo dell'adeguamento antisismico. Non tutte gli edifici nell'Isola, infatti, possiedono tutte le certificazioni di sicurezza previste dalla legge. Proprio in questi giorni, ha detto Musumeci, il dipartimento ha completato l'anagrafe dell'edilizia scolastica e in Sicilia ci sono 4.358 edifici che ospitano scuole: di questi circa il 60 per cento non possiede una certificazione sismica mentre il 70 per cento non ha piena agibilita'. L'81 per cento e' gestito dai comuni, mentre il 19 per cento dalle province. "Un dato che da' l'idea di un'edilizia scolastica assai frammentata -ha proseguito Musumeci- un centinaio di edifici sono ex conventi o ex monasteri, edifici realizzati nell'800, e quindi privi delle caratteristiche che ogni scuola dovrebbe avere".
Le opere interesseranno edifici di nuova costruzione o gia' esistenti, previsti anche ampliamenti o nuove costruzioni, lavori di manutenzione straordinaria, rimozione di barriere architettoniche e di residui di amianto, e piccoli interventi per opere di adeguamento antincendio, anche in questo caso, finalizzati all'ottenimento della certificazione.
Il contributo massimo per ogni istituto e' di 50mila euro per il primo ciclo di istruzione e 70mila per il secondo. Sono previsti 40 giorni di tempo per presentare i progetti che dovranno essere inoltrati per via telematica, dal 9 maggio al 20 di giugno. Il piano sara' elaborato dall'assessorato e poi trasmesso a Roma: la Regione avra' 120 giorni per formulare la graduatoria. L'obiettivo e' di far partire i primi lavori entro la fine del 2019. Musumeci esprime "soddisfazione perche' l'impegno che abbiamo assunto di questa legislatura lo stiamo mantenendo: il nostro obiettivo era accelerare la spesa, sostenere le imprese che rimangono gli unici protagonisti di crescita del nostro territori. Veniamo accusati di lentocrazia, e questa e' la dimostrazione piu' vera di come non ci siano altri argomenti per attaccare questa amministrazione che con profilo assai basso sta operando nella dignita' e nel dovere del silenzio e dell'efficienza". "Per noi era essenziale partire dal rischio sismico perche' in Sicilia il 92,1 per cento degli edifici scolastici ricadono in zona sismica 1 e in zona sismica 2. Se a cio' aggiungiamo che negli ultimi anni, per effetto della riduzione di capacita' funzionale delle ex Province, e' venuta meno la manutenzione ordinaria, questo aggrava maggiormente la situazione generale". La Regione punta sulla sicurezza delle scuole in Sicilia con un nuovo programma di interventi straordinari di ristrutturazione investendo su adeguamento sismico e messa a norma in materia di antincendio. A rilevarlo e' l'assessore regionale all'Istruzione e formazione professionale Roberto Lagalla, durante una conferenza stampa a Palazzo d'Orleans, a Palermo, per illustrare nel dettaglio il piano di investimenti nell'Isola. "Il bando -prosegue Lagalla- e' finalizzato prima di ogni cosa a garantire la qualita' di resistenza sismica degli edifici e gli adeguamenti, che godranno di maggiori punteggi, saranno quelli che mettono in campo gli interventi di adeguamento in questa direzione. Il parco edifici scolastici e' assai datato, tenuto conto che oltre la meta' del nostro patrimonio e' antecedente al 1975". Piu' ne dettaglio, i 2,09 per cento delle scuole siciliane (87 edifici) risale a prima del '900, il 6,19 per cento (257) tra il '900 e il 1945, il 44,68 per cento tra il 1946 e il 1975, solo il 35,34 per cento (1478) dopo il 1976. "A cio' -ricorda Lagalla- abbiamo aggiunto tutti gli interventi finalizzati al conseguimento delle necessarie certificazioni di sicurezza. E stiamo arrivando a un'intesa con la Cassa depositi e prestiti per favorire, nella fase di progettazione definitiva, la disponibilita' economica a favore dei Comuni attraverso un'anticipazione di somme". La Regione valorizzera', inoltre, anche la costruzione di impianti sportivi di pertinenza scolastica cosi' come mense o locali di refezione collettiva, soprattutto nelle scuole dell'infanzia, primarie, e secondarie di primo grado, perche' riteniamo di agganciare a questo percorso, nel prossimo futuro, un'attivazione sperimentale del tempo prolungato in queste fasce di eta', soprattutto nelle aree a maggior rischio di dispersione scolastica".