Precari siciliani, necessario stabilizzarli e impiegarli nel settore turistico
"Dalla finanziaria regionale niente stabilizzazione per i precari. Sono state solo alcune categorie di lavoratori che hanno avuto riconosciuto il diritto ad un contratto di lavoro dipendente e a tempo indeterminato, mentre per molte altre tutto è rimasto come sempre". Lo afferma il consigliere comunale di Modica, Tato Cavallino. "Dopo il disastro Crocetta sulla materia - afferma Cavallino - dall’attuale Governo Musumeci ci saremmo aspettati qualcosa di più per il mondo del precariato siciliano. I lavoratori precari sono amareggiati e delusi per l’ennesimo schiaffo ricevuto come i 5.000 Asu che speravano nella stabilizzazione in virtù dei diversi e ripetuti pronunciamenti del legislatore regionale che gli riconosceva questo diritto. Da questo punto ribadisco la mia proposta avanzata qualche mese fa riguardo all’avvio di una fase di stabilizzazione per gli asu impegnati nelle cooperative turistiche e culturali. Perché tra questi 5.000 non si fa una scrematura tra coloro che hanno i titoli, le qualifiche e la formazione per impiegarli nei numerosi siti culturali dell’isola? La stabilizzazione anche par time, di questi soggetti porterebbe solo benefici anche in provincia di Ragusa e risolverebbe due problemi: il precariato e nel contempo si renderebbero fruibili i tantissimi siti archeologici monumentali iblei che in molti casi scarseggiano di personale e se c’è risulta inadeguato alle mansioni richieste".