Davide Stival dovra' dare notizie del secondogenito Diego alla ex moglie Veronica Panarello condannata in primo grado a 30 anni di carcere per avere ucciso il 29 novembre del 2014 a Santa Croce Camerina, il figlio Loris Stival. Lo ha deciso la Corte di Appello di Catania, sezione della Famiglia, della persona e dei minori (presidente Domenica Motta, consigliere Concetta Pappalardo, relatore Rita Russo) nella causa di separazione tra Davide Stival e Veronica Panarello. La decisione ha accolto parzialmente il reclamo d'Appello presentato dall'avvocato Pia Giardinelli dello studio legale dell'avvocato Francesco Villardita. La Corte ha disposto che il padre Davide Stival, mensilmente invii notizie delle secondogenito Diego a Veronica Panarello, in merito allo stato di salute ed alla crescita del figlio; ogni tre mesi una o piu' fotografie. La deve informare tempestivamente quando si presenti ricorrenza straordinaria anche relativa ad eventuali eventi che riguardino la salute del piccolo, o riconoscimenti.
La Corte sostiene con decreto che il compito di informare la madre Veronica sulle condizioni e sulla crescita del secondogenito debba spettare solo al marito e non possa essere delegata ad altro familiare proprio perche' esercente la patria potesta'. La donna, per legge, non puo' definirsi omicida dal momento che nell'Ordinamento italiano vige la presunzione di innocenza ed e' stata condannata in primo grado di giudizio. Nel giudizio di separazione il giudice del Tribunale di Ragusa aveva affidato in via esclusiva il piccolo al padre senza che la madre potesse avere diritto di visita. La Corte d'Appello di Catania sostiene quindi che Veronica Panarello ha ancora la titolarita' della responsabilita' genitoriale e quindi il diritto/dovere di vigilare su educazione, istruzione e stato di salute del figlio e puo' attivare poteri di controllo chiedendo l'intervento dell'autorita' giudiziaria. Cosa impossibile se la stessa non riceve pero' notizie del figlio.