Tentato omicidio del cardiologo di Foggia, arrestati i responsabili
Ha pagato 5000 euro due albanesi perche' uccidessero il fratello. E' quanto contestato dagli agenti della squadra mobile di Foggia che hanno sottoposto a fermo di polizia giudiziaria tre persone accusate, a vario titolo, di tentato omicidio e detenzione illegale di arma da fuoco. I fermati sono Maurizio Correra, fratello della vittima e ritenuto mandante del tentato omicidio, una donna albanese Haxchire Tusha di 60 anni, colei che ha materialmente sparato e il figlio Shpetim Rizvani di 24 anni.
Il 27 marzo scorso in via Vittime Civili, in pieno centro a Foggia un cardiologo Massimo Correra e il figlio minorenne mentre stavano per uscire da casa, furono avvicinati da due persone: una si trovava all'interno dell'atrio del portone che ha sparato alcuni colpi di pistola, mentre l'altra era all'esterno dello stabile. I colpi di pistola solo per puro caso non hanno ferito il medico e il figlio. Nel corso delle indagini, grazie alle immagini della videosorveglianza della zona e della collaborazione della vittima, sono emersi elementi sul mandante. L'uomo, secondo quanto emerso dalle indagini di polizia e procura, avrebbe pagato cinquemila euro i due albanesi perche' uccidessero il fratello. Agli stranieri Maurizio Correra avrebbe consegnato la pistola e, ipotizzano gli inquirenti, anche le chiavi del portone dove abita la vittima. Questioni ereditarie ma anche personali alla base del tentato omicidio: la vittima, tra le altre cose avrebbe incassato alcuni assegni emessi dal fratello come corrispettivo di un debito. Incasso che pero' avrebbe provocato l'ira di Maurizio Correra. Quest'ultimo, infine, ai due albanesi aveva anche consegnato, qualora fossero stati scoperti, uno scritto falso in cui emergeva che i due erano stati assoldati dalla stessa vittima per simulare il suo tentato omicidio.