Voto di scambio a Palermo, archiviata l'indagine per Ferrandelli
Archiviata l'indagine a carico di Fabrizio Ferrandelli, oggi consigliere comunale del Comune di Palermo. All'ex candidato sindaco ed ex deputato regionale era contestata l'accusa di voto di scambio politico-mafioso. Ne danno notizia i legali Nino e Sal Mormino. "Siamo sempre stati certi della sua estraneita' ai fatti - dicono - e questa archiviazione restituisce un po' di verita' a questa vicenda. Abbiamo avuto massima fiducia nella magistratura e abbiamo avuto anche la fortuna di avere come interlocutori magistrati sereni che hanno valutato l'insussistenza dell'ipotesi di reato". A fine marzo il pm Caterina Malagoli, coordinata dal procuratore aggiunto Salvatore De Luca, nel chiedere l'archiviazione al gip, aveva ritenuto di non avere trovato riscontri sufficienti alle accuse del mafioso del Borgo Vecchio Giuseppe Tantillo, oggi pentito. I fatti contestati si riferiscono alle elezioni del 2012, quando Ferrandelli tento' per la prima volta la scalata alla poltrona piu' importante di Palazzo delle Aquile, venendo sconfitto in quel caso (e nel secondo, risalente alla scorsa primavera) da Leoluca Orlando. L'avviso di garanzia gli fu inviato nel gennaio 2017, poco dopo l'ufficializzazione della seconda candidatura come sindaco. Ferrandelli si era difeso sostenendo di non avere avuto alcun contatto diretto e che i presunti favori di cui aveva parlato Tantillo, ex fruttivendolo del mercato popolare del Borgo, erano in realta' argomenti affrontati col partito democratico e col comitato elettorale: si trattava di manifesti, del palco e dell'organizzazione del concerto di un cantante neomelodico. Negata del tutto invece la consegna brevi manu, da Ferrandelli a Tantillo, di settemila euro per comprare i voti. E su questo mancano i riscontri.