Da Palermo a Siracusa celebrata la Festa del 2 Giugno
Una Palermo assolata e calda celebra il 72esimo anniversario della proclamazione della Repubblica. In piazza Vittorio Veneto, il prefetto Antonella De Miro, alla presenza delle autorita' civili e militari, ha deposto una corona commemorativa al Monumento ai Caduti; a seguire la lettura del messaggio del Presidente della Repubblica.
Alle 18, a Villa Pajno, cerimonia di consegna delle onorificenze dell' Ordine al merito della Repubblica italiana, nonche' delle medaglie d'onore alla memoria di due internati militari, concesse con decreto del Presidente della Repubblica a quanti deportati ed internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l'economia di guerra; medaglia d'oro di 'Vittima del terrorismo', concessa con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del ministro dell'Interno a un militare colpito in evento terroristico avvenuto all'estero.
Una cerimonia, quella di Villa Pajno, animata dagli studenti dell'Istituto comprensivo statale "Sperone-Pertini", del Liceo "Regina Margherita" e dell'Istituto Tecnico-Professionale "Ernesto Ascione" di Palermo, vincitori di importanti premi nell'ambito di concorsi nazionali, "esempi di eccellenza del mondo della sula palermitana e di impegno nei temi della vita civica". La Festa della Repubblica è stata celebrata in tutti i capoluoghi della Sicilia. Suggestiva quella che si è tenuta al Duomo di Siracusa dove nella piazza si sono schierate le forze armate. Presenti oltre al prefetto, Giuseppe Castaldo, che ha letto il messaggio del presidente della Repubblica e quasi tutti i sindaci del Siracusano, pure alcuni parlamentari. Alla Festa della Repubblica hanno partecipato anche gli studenti del 12 esimo Istituto comprensivo del capoluogo, della Capuana di Avola e l'Orchestra d'archi del liceo classico "Gargallo".
Così il sindaco di Siracusa, Giancarlo Garozzo nel suo interventi, in sintesi, per il 2 Giugno.
«Oggi celebriamo la nascita della Repubblica Italiana, un anniversario che coincide con il settantesimo anniversario della nostra Costituzione. Il 2 giugno del 1946 (…) non fu chiesto solo di esprimersi con referendum tra Monarchia e Repubblica, ma anche di eleggere i propri rappresentanti all’Assemblea incaricata di dare una nuova costituzione democratica al Paese. (...)
«Non è un caso se la nostra Carta resiste al trascorre del tempo e conserva intatta la sua forza. Avviene perché i nostri padri costituenti, pur appartenendo a famiglie politiche e culturali profondamente diverse tra loro, diedero vita a un confronto ricco e serrato riuscendo, però, a cogliere le sensibilità comuni a tutta la Nazione. (...)
«Vorremmo che questo metodo fosse da esempio ancora oggi, oggi che il Paese è attraversato dall'incertezza e dalle tensioni sociali alle quali è difficile dare risposte capaci di soddisfare tutti. È in questi momenti che le forze politiche e i loro leader devono dimostrare di essere all'altezza del ruolo e di privilegiare l'interesse generale su quelli di parte. La Politica, finita al campagna elettorale, non è un eterno regolamento di conti tra opposte tifoserie ma è il luogo privilegiato del confronto e delle ricerca di soluzioni condivise in favore dei cittadini. La Politica non alimenta le contrapposizioni ma le smorza e le compone. (...)
«In questi settant'anni non sono mancati tensioni, confronti anche aspri tra le forze contrapposte, non è mancata la minaccia terroristica di destra e di sinistra, il riemergere delle tentazioni autoritarie, la pressione criminale delle mafie. Non sono mancati i morti, il sacrificio di servitori dello Stato, di pezzi di società civile, di giornalisti e persino di uomini di chiesa come nel caso di padre Pino Puglisi e di don Peppino Diana. Ma queste sfide sono state superate senza indietreggiare rispetto all’obbiettivo perseguito e all'interesse generale, sempre nel quadro delle istituzioni repubblicane, sempre andando a ricercare le ragioni dell’Unità e dei princìpi condivisi.
«In questa scia di servitori dello Stato che hanno scelto di stare dalla parte della democrazia c'è anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, un figlio della nostra terra segnato dalla morte per mano mafiosa del fratello Piersanti. Non è questa la sede per approfondire e commentare la fase che sta attraversando il nostro Paese, ma credo che sia sotto gli occhi di tutti che il Capo dello Stato abbia svolto e stia svolgendo appieno il suo ruolo di garante della Costituzione e di difensore delle prerogative della sua funzione contro le torsioni e le forzature tentate dalla Politica. (...)
«L'Italia, che si sta appena lasciando alle spalle la crisi scoppiata dieci anni fa, non ha bisogno di salti nel buio; le famiglie non hanno bisogno di incertezze e credo che il presidente Mattarella si sia mosso nel loro interesse e nell'interesse nazionale.
«Facciamo in modo che la celebrazione di oggi divenga un'occasione per rinsaldare il patto tra cittadini ed istituzioni, infondendo nuova linfa nella vita della nostra Repubblica. Facciamolo con lo sguardo rivolto a chi oggi si trova in difficoltà o è senza lavoro; facciamolo nell'interesse dei giovani, il cui entusiasmo e la cui voglia di fare sono carburante per una Nazione che vuole essere al passo con la modernità e con il progresso in tutti i settori, pubblici e privati. (...)
«Sul piano interno ed internazionale non mancano tensioni. Per affrontarle e superarle abbiamo bisogno di riscoprire un rinnovato senso civico che ci consenta una comunione di pensieri e di obiettivi, dobbiamo ricostruire un sentimento di amor patrio che ci faccia impegnare in uno sforzo comune per rilanciare il Paese in un quadro internazionale.
«Vogliamo guardare con speranza all'avvenire dell'Italia, protagonista di una politica di pace e di giustizia in un'Europa libera, unita, democratica, solidale, consapevole delle proprie enormi potenzialità e portatrice di valori universali».
IL 2 GIUGNO A MESSINA
Riconoscimento a Messina, nel corso delle celebrazione per la Repubblica, a Luigi Costa, l'ingegnere eroe che perse la vita cercando di mettere in salvo una donna durante l'alluvione del 2009 a Giampilieri. Evento partecipato in piazza Unione Europea con la deposizione di una corona d'alloro al Monumento ai caduti. A seguire, a Piazza Duomo, esecuzione dell'Inno nazionale e la lettura del messaggio del presidente della Repubblica da parte del prefetto, Maria Carmela Librizzi. Quindi la consegna della medaglia d'onore alla memoria di Luigi Guadagnino, della medaglia d'oro al merito civile alla memoria di Luigi Costa e dell'attestato di pubblica benemerenza al merito civile alla Capitaneria di Porto di Messina.
LE CELEBRAZIONI A RAGUSA
Il 72° Anniversario della Fondazione della Repubblica è stato ricordato a Ragusa con una manifestazione celebrativa, con inizio in Piazza Matteotti in cui, dinanzi al Monumento ai Caduti, si è svolta la cerimonia dell’alzabandiera e successivamente la deposizione di una corona d’alloro.
La manifestazione è proseguita presso la Corte del Palazzo del Governo con gli Onori al Prefetto, la lettura del messaggio del Capo dello Stato, l'intervento del Prefetto, Filippina Cocuzza, la consegna di distinzioni onorifiche, l’esibizione canora del Coro Scolastico in rete “Goccia dopo Goccia” di Ragusa e a conclusione il brindisi alla “Repubblica”.
Incisive sono state, nella circostanza, le parole rivolte dal Prefetto ai Sindaci, ai rappresentanti delle Forze di Polizia, a tutte le Autorità presenti, ai docenti e agli studenti intervenuti, ai quali ha ricordato l’alto significato dei valori rappresentati dal 2 giugno che celebra la democrazia e la libertà “non come traguardi scontati, ma come grandi conquiste da difendere giorno per giorno”. Il Prefetto ha inoltre sottolineato i principi solennemente sanciti dalla Costituzione della Repubblica come il diritto al lavoro, all’unità familiare, all’istruzione, al diritto di professare liberamente la propria fede religiosa e alla libertà di stampa, non tralasciando l’importante funzione sociale che la stampa è chiamata, oggi più che mai, ad assolvere.
Il Prefetto si è, poi, soffermata sui temi sui quali, sempre più, tutte le istituzioni sono chiamate a confrontarsi, quali quello dell’accoglienza agli immigrati. A tale proposito, è stato sottolineato che la massima espressione di tale sistema è rappresentata, nella nostra provincia, dalle diverse strutture presenti sul territorio ed, in particolare, dall’Hotspot di Pozzallo, definita, da tutte le delegazioni che nel tempo lo hanno visitato, struttura di eccellenza e vero esempio di sinergia tra tutte le forze in campo, dalle Forze di Polizia alle Organizzazioni Non Governative, dagli Uffici Sanitari a quelli della Protezione Civile e della Croce Rossa Italiana fino al Comune di Pozzallo, che, con encomiabile slancio e grande professionalità, tengono alto il senso di umanità e di solidarietà.
Il Prefetto ha concluso il suo intervento rivolgendo il pensiero ad un migrante eritreo, da tutti chiamato Segen, che, sbarcato a Pozzallo lo scorso marzo, dopo essere stato detenuto nelle prigioni libiche, è deceduto ad appena 22 anni subito dopo il suo arrivo. “Segen” - ha riferito ai presenti il Prefetto – “sin dall’arrivo a Pozzallo ha manifestato la precarietà della sua salute, purtroppo, non ce l'ha fatta ma ci ha lasciato questa alta testimonianza dei suoi sentimenti e del suo calvario che deve indurre tutti noi e riflettere, soprattutto quando giudichiamo tale fenomeno quasi che riguardasse un'umanità di serie B mentre si tratta di uomini e donne che, non senza disperazione e amarezza, scelgono di lasciare i loro paesi le loro radici i loro affetti a rischio della vita nella consapevolezza che rimanendovi lo stesso rischio sarebbe una certezza”.
Il momento di riflessione, particolarmente apprezzato, è stato reso oltremodo toccante dalla lettura delle due poesie, “Tempo sei maestro” e “Non ti allarmare fratello mio”, affidata all’affermato attore di origini ragusane, Carlo Ferreri.
Altro momento di emozione è stato quello che ha ricordato un cittadino modicano, Giovanni Floridia, deportato, durante la seconda guerra mondiale, in vari lager tedeschi e decorato con la “medaglia d’onore ai cittadini italiani deportati ed internati nei lager nazisti” consegnata, nell’occasione, al figlio. Altra distinzione onorifica di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana conferita dal Presidente della Repubblica, è stata consegnata al Sottotenente dell’Arma, Massimo Farinelli, in atto Comandante del Nucleo Operativo e Radiomobile presso la Compagnia dei Carabinieri di Modica.
La manifestazione si è conclusa con l’intonazione dell’Inno Europeo da parte del Corpo Bandistico “San Giorgio” di Ragusa e con l’esibizione del Coro Scolastico in rete “Goccia dopo Goccia” di Ragusa che ha offerto, con il brano “Mediterraneamente” - cantata dal piccolo Alessandro Gibilisco, terzo classificato alla scorsa edizione dello Zecchino d’Oro - delle gocce di memoria a testimonianza dei valori della democrazia e della libertà e di quelli dell’accoglienza e che, infine, ha commosso i presenti con l’Inno Nazionale.
Il Prefetto, infine, ha salutato i piccoli coristi dei diversi istituti scolastici coinvolti donando loro le copie della Costituzione repubblicana, alcune delle quali tradotte anche in lingua araba, sono state consegnate, nell’occasione, ai giovani migranti presenti anch’essi alla cerimonia.
Gli ospiti hanno avuto poi modo di visitare, guidati dai “Giovani Ciceroni” dell’Istituto Comprensivo Vann’Antò di Ragusa, la mostra fotografica del Maestro Giuseppe Leone - Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana – dal titolo “Immagini della memoria”, che quest’anno, nel segno della vicinanza istituzionale al territorio e alla cittadinanza, è stata allestita nei saloni di rappresentanza del Palazzo del Governo.
La mostra rimarrà aperta sino a domani 3 giugno e sarà visitabile dalle ore 10,30 alle ore 12,30 e dalle 17,30 alle 19,30.