Lo sbarco dei 156 migranti a Pozzallo, individuato lo scafista ivoriano
Gli uomini della Polizia di Stato - Squadra Mobile Questura di Ragusa - con la partecipazione di un’aliquota della Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza e dei Carabinieri di Pozzallo, hanno potuto individuare lo scafista ivoriano che, a dire dei testimoni, era stato costretto a condurre il gommone.
Le indagini hanno avuto inizio il primo giugno a tarda sera e dopo una breve interruzione notturna, sono riprese il 2 giugno all’alba terminando la scorsa notte.
Dalle indagini è emerso che i 156 migranti hanno pagato 1.500 euro circa per raggiungere l’Europa; hanno vissuto in Libia per mesi in attesa di poter partire; durante la permanenza sono stati tutti in connection house, capannoni fatiscenti dove vengono stipati i migranti da parte dei trafficanti di uomini in Libia; la notte del 30 maggio sono partiti da Tripoli a bordo di un gommone; dopo 10 minuti di navigazione, il pilota del gommone si tuffava in mare salendo su una barca condotta da trafficanti libici costringendo, con la minaccia, un ivoriano a prendere il comando.
Tutti i migranti hanno confermato questa versione dei fatti per tanto non è stato possibile procedere al fermo. Dopo poche ore di navigazione hanno trovato la nave della ONG AQUARIUS che li ha soccorsi perché a bordo di un gommone sovraccarico.
Dopo il salvataggio i migranti sono stati tutti trasportati a Pozzallo e accolti presso l’Hotspot per l’identificazione e il successivo trasferimento presso i centri presenti sul territorio nazionale indicati dalla Prefettura di Ragusa che cura l’accoglienza.
Tra gli sbarcati, a differenza dell’ultimo approdo, non è stata riscontrata la presenza di soggetti che già avevamo tentato di fare ingresso in Italia o che vi avevano dimorato commettendo reati per poi essere espulsi.
Dopo il fotosegnalamento da parte della Polizia Scientifica, gli uomini della Squadra Mobile hanno controllato tutti i soggetti sbarcati senza riscontrare alcun elemento di interesse.
Lo scafista individuato sarà comunque segnalato alla Procura della Repubblica di Ragusa che quotidianamente è impegnata a contrastare il traffico di migranti.