Usura: in manette famiglia di 'cravattari' a Velletri, sei arresti
Sei persone agli arresti domiciliari e mezzo milione di euro sequestrati. Questo il bilancio di un'operazione dei carabinieri della compagnia di Velletri che dalle prime luci dell'alba, stanno eseguendo i provvedimenti restrittivi emessi del giudice per le indagini preliminari del tribunale di Velletri nei confronti di 4 uomini e 2 donne, tutti italiani, residenti in Velletri e ritenuti responsabili di aver costituito un'associazione per delinquere finalizzata all'usura e all'esercizio arbitrario dell'attivita' finanziaria. Gli arresti domiciliari scaturiscono da una complessa attivita' di indagine condotta dai militari di Velletri, iniziata nel mese di giugno 2017, che ha permesso di disarticolare un sodalizio criminale che operava nell'area dei Castelli Romani, ove piccoli imprenditori, commercianti e liberi professionisti per sopravvivere alle proprie difficolta' economiche, nell'impossibilita' di accedere al sistema creditizio 'regolare', ricorrevano a prestiti usurari. A seguito di indagini, condotte mediante intercettazioni e servizi di osservazione e pedinamento, accertamenti patrimoniali, perquisizioni e sequestri, hanno consentito di smantellare la banda che e' risultata di tipo 'familiare' (cinque degli indagati sono rispettivamente padre, figlia, figlio, nuora e cognato di un nucleo familiare domiciliato a Velletri).
Gli esiti investigativi hanno permesso di accertare l'esistenza di un'associazione per delinquere finalizzata all'usura e all'esercizio arbitrario dell'attivita' finanziaria, in quanto ciascuno dei 6 associati con compiti diversi e ruoli ben definiti, provvedeva a determinare le condizioni dei prestiti, fissare i tassi d'interesse, concordare i piani di rientro, procacciare nuovi 'clienti', recuperare materialmente le somme dalle vittime, detenere la contabilita' ed il denaro contante riscosso; l'utilizzo di una terminologia telefonica criptica e in codice, evidenziando capacita' delinquenziale; l'erogazione di somme di denaro gravate da elevati tassi d'interesse, anche pari al 20% su base mensile; richieste alle vittime di pagamenti degli interessi fino a mille euro settimanali; forme di pagamento in compensazione ai versamenti in denaro; quando alcune vittime non potendo versare le intere somme, provvedevano in qualita' di artigiani a riparazioni di autovetture in maniera "gratuita" a favore degli indagati; forme di condizionamento delle vittime affinche' non dichiarassero agli investigatori i reali termini dei prestiti e dei piani di rientro; un volume d'affari di circa mezzo milione di euro, somma complessivamente versata a titolo d'interesse su prestiti ricevuti dal 2012 al 2017 dalle 22 vittime accertate; la disponibilita' di capitale contante pari a 198.150 euro sequestrato (gia' nel mese di ottobre 2017) presso le abitazioni degli indagati, nonche' di 276.707 euro (sequestrati preventivamente nel mese di novembre 2017 su disposizione della procura di Velletri) depositati su 5 conti correnti, 4 polizze bancarie e 7 fondi di investimento intestati agli indagati ed oggetto di sequestro preventivo scaturito all'esito di complessi accertamenti patrimoniali (per complessivi 474.857 euro); elementi questi incompatibili con le condizioni economiche degli stessi e con l'intento di un normale risparmiatore di tenere da parte somme di denaro;
Nelle quasi 400 pagine del provvedimento cautelare, costituito da 21 capi di imputazione, vengono contestate le aggravanti di aver commesso i reati in danno di soggetti in forte stato di bisogno e/o esercenti attivita' imprenditoriale, professionale o artigianale, inducendo talune delle vittime a fallimenti d'impresa o a vendere all'asta appartamenti di proprieta' a seguito di pignoramento.