Muore dopo un intervento a Cagliari, inchiesta dopo una lettera anonima
La procura di Cagliari ha aperto un'inchiesta per omicidio colposo dopo la morte di un paziente operato al cuore il 21 maggio scorso all'ospedale Brotzu. Il corpo di Davide Colizzi, 49 anni, sminatore per un'azienda privata e padre di due figli piccoli, stava per essere cremato, quando la moglie, Roberta Uda, un'operatrice socio-sanitaria che aveva lasciato il lavoro per occuparsi dei bambini, ha ricevuto una lettera anonima, con busta intestata dell'Ao Brotzu di Cagliari. Chi l'ha scritta le segnalava che il decesso, certificato tre giorni dopo l'intervento, non era dovuto a fatalita'. L'anonimo ha chiamato in causa responsabilita' durante l'intervento eseguito dal primario del reparto di Cardiologia, Emiliano Maria Cirio, che risulta, per ora, l'unico indagato. A quel punto la moglie, che ha ricevuto la lettera venerdi' scorso, si e' rivolta a un legale per presentare un esposto-querela.
La cremazione, prevista lunedi' scorso e ritardata dalle numerose richieste dell'ultimo periodo, e' stata bloccata e ieri e' stata effettuata una prima autopsia, con i prelievi degli organi dal corpo di Colizzi. Secondo quanto segnalato nella lettera anonima, ora al vaglio della procura, durante l'intervento alla valvola aortica era andato in blocco l'apparecchio che garantisce la circolazione extracorporea. Cio' nonostante - sempre secondo quanto riferito nella lettera - il chirurgo avrebbe proseguito l'operazione, senza provvedere alla sostituzione della macchina, anche quando informato del malfunzionamento. La procura ha disposto il sequestro dell'apparecchiatura. "Colizzi era gia' stato operato nello stesso reparto il 28 febbraio scorso", riferisce Piergiorgio Statzu, avvocato della moglie, "per la sostituzione della valvola aortica, ma ci sono stati problemi che hanno portato al secondo intervento di maggio, durato 9 ore e mezzo. Alla moglie e' stato detto che c'erano state delle complicazioni, ma nessuno le ha mai parlato del blocco del macchinario, che pure e' menzionato nella cartella clinica". Colizzi sarebbe morto per un coagulo encefalico, forse gia' durante l'intervento, come sostenuto dall'anonimo, ma saranno le indagini a chiarirlo. La morte cerebrale, comunque, sarebbe stata dichiarata solo il 24 maggio scorso, tre giorni dopo l'intervento.
A occuparsi del caso, inizialmente affidato al pm di turno Rosanna Allieri, sara' un pool specializzato in materia di responsabilita' medica. Intanto, sono stati nominati tre esperti dell'universita' Cattolica di Roma, che entro 90 giorni dovranno esprimere le loro valutazioni: l'anotomopatologo Vincenzo Arena, il cardiochirurgo Piergiorgio Bruno e il medico legale Antonio Oliva.