Omicidio a Partinico per un'auto bruciata, condannato a 22 anni
La seconda sezione della Corte d'assise di Palermo ha condannato a 22 anni di carcere Francesco Autovino, riconosciuto colpevole dell'omicidio di Antonio Salvia, ucciso nel 2016, all'eta' di 24 anni, a Partinico (Palermo). Il delitto avvenne a coltellate e sarebbe stato una reazione all'incendio dell'automobile dell'imputato, convinto che a bruciargli la macchina fosse stato un amico di Salvia, Gianluca Rizzo. Il "chiarimento" fra i tre, al quale prese parte anche un fratello di Autovino, Giuseppe, deceduto per cause naturali nel corso del processo, si concluse con le coltellate e il ferimento mortale della vittima, portata in ospedale da Rizzo ma arrivata al pronto soccorso quando era ormai troppo tardi. Autovino aveva gia' un precedente per omicidio, vittima un pensionato, assassinato nel 1992, nel corso di un tentativo di rapina. Nel dibattimento concluso oggi l'imputato ha sempre sostenuto, davanti al collegio presieduto da Alfredo Montalto, la tesi della legittima difesa, ma i giudici non gli hanno creduto e hanno accolto quasi del tutto le richieste dei pm Chiara Capoluongo e Giulia Beux, che avevano proposto una condanna a 25 anni. I familiari di Antonio Salvia avranno un risarcimento: sono costituiti parte civile, con l'assistenza degli avvocati Michele Calantropo, Cinzia Pecoraro e Massimiliano Russo.