“Surf solo a 300 metri dalle coste”, l’ordinanza della Capitaneria di Siracusa che fa discutere
Sta facendo discutere gran parte degli appassionati di sport acquatici l’Ordinanza trasmessa dalla Capitaneria di Porto di Siracusa il 31 maggio scorso, in cui viene esplicitato che la zona di mare antistante il litorale del Compartimento marittimo di Siracusa, fino a una distanza di 300 metri dalla linea di costa e di 100 metri dalle “coste a picco”, è interdetta alla navigazione durante tutto l’anno solare, dal primo gennaio al 31 dicembre.
In particolare è l’Articolo 1 a lasciare i surfisti spiazzati, con cui “Viene vietato il transito, la sosta e l’ancoraggio con qualsiasi unità navale, compresi scooter acquatici, jet e propulsori acquatici e similari, surf, kite surf, wind surf, fly board, jetlev flyer, tutti i galleggianti trainati direttamente o indirettamente da motori meccanici, banana boats, tavole a motore e similari compresi. Le unità a motore, incluse le moto d’acqua, a vela, o a vela con motore ausiliario, se non condotte a remi, dovranno raggiungere la riva utilizzando esclusivamente gli appositi corridoi di lancio, dove esistenti."
“Ciò significa - spiega un surfista avolese - che si potrà uscire per tutto l’anno solo da appositi corridoi di lancio, che tra l’altro, ad Avola, in inverno vengono rimossi e si potrà stare a 300 metri dalla costa. Questo non è solo assurdo, ma genera notevoli pericoli: per chi fa surf da onda, per esempio, significa allontanarsi fino a 300 metri di distanza soltanto con la forza delle braccia. Questa ordinanza sconosciuta ai più - lamenta ancora il surfista - non solo mortifica la pratica di sport acquatici, ma sembra dettata dall’esigenza di fare cassa”.