Prostitute minorenni per ingannare i clienti e derubarli, sei arresti nel Foggiano
Facevano prostituire ragazze, anche minorenni, per poi rubare nelle case dei clienti o estorcendogli denaro. E' quanto scoperto dai carabinieri che a Rodi Garganico hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere per sei persone, quattro donne e due uomini, tutti italiani accusati, a vario titolo, di furto aggravato, estorsione aggravata e ricettazione. Un altro uomo, un rumeno e' ancora ricercato. L'inchiesta sulla prostituzione e' stata stralciata ed e' ancora in corso. Le indagini avviate nel 2016, hanno permesso di accertare l'esistenza di un gruppo criminale operante a Rodi Garganico, gestito da una 27enne del posto. La donna, infatti, avrebbe avuto rapporti sessuali a pagamento con persone anziane e procurato loro incontri sessuali con altre ragazze per estorcergli denaro o di sottrarre beni dai rispettivi appartamenti. Tra le ragazze che si prostituivano anche due minorenni di 15 e 16 anni. La vittima principale era un 80enne di Rodi Garganico che ha subito numerosi furti, non solo in occasione degli "incontri", ma anche quando non era in casa, grazie alla perfetta conoscenza da parte degli arrestati dei suoi movimenti. Dai furti si e' poi passati alle estorsioni: la donna e un uomo di 30 anni, infatti, hanno minacciato di raccontare ai suoi famigliari le sue abitudini sessuali e con l'ulteriore minaccia di picchiarlo, hanno costretto la vittima ad effettuare bonifici bancari, a consegnare loro cospicue somme di denaro contante e perfino a sottoscrivere un contratto di cessione di due terreni. Ad un'altra vittima e' stata rubata una pistola, regolarmente detenuta, e la 27enne ha chiesto 1000 euro per la restituzione dell'arma. La ragazza, inoltre, ha imposto alla vittima di non denunciarla, dietro la minaccia di raccontare ai carabinieri dei rapporti sessuali a pagamento che aveva avuto con le ragazze minorenni. In un ulteriore episodio, invece, una carta bancomat sottratta all'anziano sarebbe stata utilizzata da altri due complici per effettuare operazioni di prelievo e pagamento per un ammontare complessivo di circa 1.500 euro. Le indagini, durate circa quattro mesi, hanno consentito di accertare sottrazioni e consegne forzate per un ammontare complessivo di circa 150mila euro, tra denaro contante, bonifici bancari, spese effettuate con il bancomat, uno smartphone di ultima generazione, un orologio di ingente valore, una pistola e due terreni agricoli.